Il segretario del Pd Armando Palmini contesta la scelta: «Si continuano a seguire logiche spartitorie. No all’improvvisazione, non si può tollerare all’infinito»
TARQUINIA – Una persona di maggiore esperienza per rappresentare la città di Tarquinia. È questa l’ennesima richiesta che la segreteria del Partito democratico lancia all’indirizzo del sindaco Pietro Mencarini all’indomani della scelta del primo cittadino di affidare la funzione di vicesindaco a Martina Tosoni, del gruppo Rinnova, come il dimissionario Manuel Catini. Il segretario del Pd Armando Palmini scrive una lettera aperta al primo cittadino per criticare le sue scelte.
«Egregio Sig. Sindaco riteniamo doveroso esprimerle il nostro sconcerto per l’ultimo provvedimento d lei adottato, in data 5 aprile u.s.: la nomina a vice sindaco dell’Assessore Martina Tosoni. Non esprimiamo, naturalmente giudizi di valore sulla persona ma dobbiamo nostro malgrado, costatare alcuni fatti che riteniamo gravemente contrari all’interesse dei cittadini».
«Dopo la bufera di risonanza nazionale scatenata dalla superficialità politica dell’assessore Catini – spiegano i democrat – ci saremmo aspettati che Lei, compresa la morale della vicenda, avesse affidato l’incarico di vicesindaco, che è quello di maggiore rappresentatività istituzionale dopo il suo, a persona di maggior esperienza e di più solida affidabilità, senza tener conto di logiche spartitorie e interessi di bottega. Invece, Lei, perseverando in un atteggiamento di autolesionismo, non ha trovato di meglio da fare che mandare al macello un’altra neofita della sua compagine, giovane e fin troppo inesperta».
«Appare evidente – rimarca Palmini – che Lei non tiene in debito conto le varie componenti che la sostengono, né vuole mandare segnali di pacificazione alle componenti politiche che legittimamente svolgono un ruolo di opposizione, ma questi sono affari suoi.
Il problema è che mentre riempite i giornali d’imprese politicamente inconcepibili, la raccolta della spazzatura comincia a mostrare segni di cedimento e la pubblica illuminazione, pure. Se fa una ricognizione notturna al Paparello, ad esempio, potrà rendersi conto di persona che si comincia a intravvedere uno scenario di preoccupante inettitudine al quale, se si dovessero aggiungere ulteriori ‘‘intemperanze politico istituzionali’’ dovute all’inesperienza e all’improvvisazione, saremmo costretti a opporci con una determinazione che Lei, ancora, non ha conosciuto».
«Non si può tollerare all’infinito – concludono dal Pd – e la nostra pazienza si va repentinamente esaurendo. Ha vinto le elezioni. Benissimo; si decida una buona volta ad amministrarlo questo paese».