Anche il presidente Borzacchi si è preso gioco di Idea Sviluppo. Non ha accettato le dimissioni perché troppo “legato” con il padre dell’amministratore. Nel frattempo nessuna risposta sulla posizione del consigliere Ascenzio Benedetti
TARQUINIA – Gli uomini del sindaco Pietro Mencarini assomigliano sempre di più ad un’allegra brigata. Non passa giorno che non accada qualcosa che li ridicolizzi nei comportamenti e nelle azioni. Inutile rielencare tutto ciò che hanno combinato in questi ultimi mesi ma sono davvero tante. 
Nei giorni scorsi avevamo raccontato di come Sergio Borzacchi aveva permesso che fosse violato lo statuto facendo validare l’elezione a consigliere di Ascenzio Benedetti. Adesso, a colpire, è un’altra delibera di questa amministrazione “agraria”. A fine marzo furono annunciate le dimissioni dell’assessore Marco Guarisco. Doveva scegliere, come d’accordo con il gruppo che lo aveva fatto eleggere, di fare l’assessore o il consigliere dell’Università Agraria ma non di continuare a ricoprire il doppio incarico dando spazio ad altri.
Ci furono comunicati stampa e prese di posizione fino a quando, lo stesso Marco Guarisco, davanti a tutti, annunciò le dimissioni di assessore consegnando una fantomatica lettera nelle mani del presidente.
Quest’ultimo, Sergio Borzacchi, non solo non l’ha minimamente tenuta in considerazione ma, a quanto pare, continua a fare deliberazioni insieme a Marco Guarisco come se nulla fosse.
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Certo, poi ci sono le chiacchiere di paese, di bottega, dal barbiere. Certe volte sono ingigantite la tra le righe la verità c’è sempre. Cosa significa? Che siamo stimolati a scoprire cosa stia “costringendo” il presidente Sergio Borzacchi a rimanere fermo in posizioni che, di fatto, neanche lo dovrebbero riguardare. C’entra l’amicizia e non solo con il padre dell’assessore Marco?
Chissà! Tanto le carte, quando iniziamo a cercale, magicamente, ce le ritroviamo sempre davanti la porta della redazione.
