Forza Italia sta giocando l’ennesima partita a risiko che ha fatto perdere le elezioni del marzo scorso. Gli azzurri (spaccati), non hanno i numeri, o meglio i nomi, per chiudere una lista competitiva
VITERBO – Come al solito la partite a risiko che Forza Italia gioca ogni qualvolta ci sono le elezioni hanno stufato gli alleati. La lezione delle regionali sembra non sia servita come lezione. Così come non sono servite le cocenti sconfitte rimediate a Vetralla, Montefiascone, Proceno, Blera, Cellere, Canino ed aver perso l’appoggio di due importanti sindaci del territorio come Orte e Montalto di Castro.
No. Adesso la strategia suicida è stata messa in moto anche a Viterbo. Eppure, leggendo i dati elettorali sia delle regionali che di Camera e Senato dovrebbero far riflettere a lungo. La prima riflessione è che, grazie ai voti della Lega di Salvini, sono stati stravinti i due collegi uninominali di Camera e Senato. Non solo. Seguendo poi lo schema delle preferenze del voto regionale il dato che emerge dal voto cittadino è che Daniele Sabatini è risultato in assoluto il più votato. Se si volesse fare un parallelismo proprio con il voto regionale, Daniele Sabatini sembra, in questo momento, ricoprire il ruolo che aveva avuto Sergio Pirozzi due mesi fa. Con una differenza sostanziale se non fondamentale e cioè che Sabatini, a differenza di Pirozzi è disponibile a fare un passo indietro per un candidato sulla carta vincente.
Il vincente esclude a priori candidature deboli come quelle di Arena e Santucci mentre rafforza quella del giornalista di Mediaset Alessandro Usai. Su Arena e Santucci né la Lega di Fusco né Fratelli d’Italia sembrano intenzionati a convergere.
Tutto questo solamente perché la candidatura di Usai, a fronte delle insanabili fratture interne al PD potrebbero portare alla vittoria già al primo turno il centrodestra. Il tempo sta scadendo e neanche l’intervento del senatore Maurizio Gasparri (nel ruolo del temporeggiatore) sembra utile a convincere la stuola dei perdenti di Forza Italia a mollare un partito che, nel giro di pochi anni, hanno praticamente demolito.
Già, perché solo questa Forza Italia può pensare di continuare a far gestire il partito a perdenti e miracolati sperando in una rinascita praticamente impossibile.
Scenari futuri?
Se Lega e Fratelli d’Italia, con l’appoggio di una civica sostenuta dai fuoriusciti di Forza Italia si presenteranno alle urne possono comunque sperare di andare al ballottaggio come prima forza della città.
Forza Italia si ritrova nelle condizioni di non essere in grado neanche di chiudere una lista competitiva e dove al suo interno rischiano di ritrovarsi candidati “trombati” da anni e praticamente non più in grado di attrarre consensi.
Con o senza Forza Italia l’impressione che il vero centrodestra cittadino, quello composto da Lega e Fratelli d’Italia, cercheranno la strada maestra senza l’appoggio dei perdenti storici seguaci di Tajani che, giova ricordare, quando Berlusconi lo ha proposto come presidente del consiglio alle ultime elezioni, il suo partito azzurro ha perso il 3% in soli 3 giorni.