Incredibile assegnazione d’ufficio alla famiglia Zacchini del servizio di gastronomia all’ultima Festa della Merca. Le opposizioni silenti ma la segnalazione all’ANAC e alla Procura di Civitavecchia da parte delle opposizioni è inevitabile
TARQUINIA – Mentre il leader del Movimento 5 Stelle, Ernesto Cesarini, sta facendo le prove cantare l’Internazionale Socialista il 25 aprile prossimo, con o senza la convocazione straordinaria da lui richiesta del consiglio comunale straordinario per la famosa vicenda del saluto romano, gli amici di Rinnova ne hanno combinata un’altra delle loro.
Questa volta molto più grave e che merita una segnalazione all’ANAC (Anticorruzione di Cantone) e alla Procura della Repubblica di Civitavecchia oltre che di un Movimento 5 Stelle dormiente.
Di cosa stiamo parlando?
Ovviamente della 50ª edizione della Festa della Merca andata in scena nell’ultimo week-end e che, come da cinquant’anni a questa parte, ha riscosso uno straordinario successo di pubblico.
Cosa è avvenuto di anomalo?
Parliamo delle tante segnalazioni giunte in redazione che evidenziavano l’anomalia di vedere affidata la gestione del servizio di gastronomia alla famiglia Zacchini.
Sì quella del consigliere comunale Stefano di Rinnova, il “famoso” gruppo di riferimento del leader cittadino di Forza Italia, Manuel Catini.
Il consigliere Stefano Zacchini è già stato al centro di altre polemiche su altri evidenti favoritismi ottenuti dall’amministrazione guidata dal sempre più assente, ce ne dispiace per lui, sindaco Pietro Mencarini anche se, ovviamente, anche in questo caso ne dovrà rispondere politicamente.
Senza stare e rivangare le gesta ad personam della famiglia Zacchini andiamo a narrare i fatti.
Già dal sabato ci segnalavano che, a gestire la gastronomia alla Festa della Merca, c’erano “i Zacchini” con un cassiere d’eccezione, in quel momento, e cioè Bruno, papà del fu vice sindaco Manuel Catini leader di Rinnova (nella foto gliela abbiamo disegnata noi altrimenti perderebbe il fascino de “er fascetta”).
All’inizio non abbiamo dato peso alle decine e decine (credeteci) di segnalazioni giunte alla redazione.
Ieri, nel fare le nostre verifiche, ci siamo imbattuti in una delibera dell‘Università Agraria a firma del presidente Sergio Borzacchi e dei suoi assessori (tranne l’assente Ceccarini) che, innanzi tutto, vi pubblichiamo integralmente (come nostro solito) alla fine dell’articolo ma ne evidenziamo da subito questo passaggio:
Considerato che per la gestione del servizio gastronomia si è effettuata una ricerca sul territorio di azienda e di associazioni ai quali fosse possibile affidare la stessa chiedendo costi, affidabilità, risorse umane e strumentali che sono stati valutati dall’Amministrazione che ha ritenuto affidare il servizio alla Ditta Zacchini di Tarquinia che si impegna a:
– predisporre I’impianto elettrico di servizio per le citate strutture;
– provvedere all’acquisizione delle necessarie autorizzazioni e seguire l’eventuale iter procedurale ai fini delle norme per come vigenti;
– provvedere all’allestimento della propria area fornendo due stand 12×12 per la gastronomia e area convegni;
– corrispondere un contributo all’Università Agraria di € 600,00;
La prima grave ed evidente anomalia è che né Borzacchi né gli assessori che hanno sottoscritto quel documento, che oggi non può più essere modificato, sapevano il nome della società dei fratelli Zacchini citandola, genericamente, come Ditta. Come dire, la diamo alla Ditta Zacchini e finisce la storia. Eppure in quella delibera parlavano come se avessero sottomano una lista di ditte tra le quali scegliere.
Non solo. Noi abbiamo chiesto un po’ in giro a Tarquinia tra le altre “ditte” che erano e sono in grado di offrire lo stesso servizio ma, a quanto pare, almeno a loro, nessuno ha chiesto alcunché.
Dunque sarebbe interessante conoscere e sapere chi e quante sono le ditte interpellate da Rinnova & Co. e che secondo il loro giudizio non avevano gli stessi requisiti della “Ditta Zacchini“.
Sul contributo e la sua congruità non entriamo minimamente, non serve. Questo affidamento, così com’è stato fatto, di per sé ha già sufficienti spunti per creare l’ennesimo caso di mala gestio della cosa pubblica da parte della “truppa” di Rinnova.
Non dimentichiamoci che il presidente Sergio Borzacchi, si è candidato sotto il simbolo di Rinnova, del quale fa parte la “ditta Zacchini” con un elemento assai discutibile in passato per trasparenza e cioè il consigliere comunale Stefano.
Rinnova utilizza quindi le poltrone “conquistate” per fare i propri comodi o per non fare quelli che ha tanto sbandierato in campagna elettorale, cioè gli interessi dei cittadini.
Se il sindaco, sempre più assente a causa della malattia, continua a lasciare campo libero a questi signori è inevitabile che prima o poi questa amministrazione imploda su se stessa.
La settimana scorsa abbiamo raccontato di come sempre Sergio Borzacchi, presidente dell’Università Agraria, in modo arrogante e autoritario, non abbia tenuto conto delle dimissioni dell’assessore Marco Guarisco, in spregio ad accordi politici con l’altro gruppo politico che fa riferimento a Pietro Serafini.
Probabilmente è giunto il momento di verificare, anche in questo caso, alcune segnalazioni giunte in redazione e, visto che trovano puntualmente riscontro, vogliamo andare fino in fondo e scoprire cosa lega così tanto Borzacchi con Guarisco.
Una volta i contadini, quando erano in corso le feste mariane facevano una battuta agli organizzatori (che riuscivano a farsi quadrare i conti):
allegato delibera 44Sembra la festa de Monted’oro, fanno tutto tra de lòro