Una risposta con stile della segretaria generale che mette a fuoco tutte le criticità e inadeguatezza dell’attuale presidente. Intanto scoppia il caos Savarese tra AdSP e il sindaco Cozzolino
CIVITAVECCHIA – Dopo il nostro articolo sulla vicenda legata alla richiesta di dimissioni del segretario generale Roberta Macii, pretese dall’attuale presidente dell’AdSP Francesco Maria Di Majo è arrivata una lettera della Macii. Una lunghissima e dettagliata risposta che censura certi comportamenti infantili e che peserà come un macigno dal punto di vista politico.
Che l’attuale presidente fosse inadeguato era un dato quasi certo, la bocciatura, seppur elegante della Macii, ne è la conferma. Prima di lasciarvi alla lettera sfogo della Macii giova ricordare il nuovo caso “scoppiato” all’interno di Molo Vespucci. Artefice dell’ennesimo intrigo, il solito Ivan Magrì. Al posto della Macii avevano individuato l’ex comandante della Capitaneria di Porto Lorenzo Savarese.
Mentre Di Majo lavorava in questo versante sull’ufficiale delle Capitanerie di Porto, attualmente in servizio presso il Ministero delle Politiche Agricole, anche il sindaco Cozzolino lo aveva individuato quale sostituto di Francesco Fortunato, come designato del Sindaco di Civitavecchia in Comitato di Gestione.
A confermare l’indiscrezione è stato lo stesso Antonio Cozzolino, dichiarando alla stampa che per formalizzare la nomina “si sta attendendo solo il nulla osta del Ministero”. Il Sindaco, secondo quanto riportato dal suo entourage, si è anche detto sorpreso di avere appreso dai giornali la notizia della presunta richiesta di dimissioni da parte di di Majo alla Macii e ancora di più del fatto che la figura eventualmente individuata per sostituirla sarebbe lo stesso Savarese.
Il primo cittadino ha detto di auspicare, nell’interesse del porto e della città, che le vicende interne a Molo Vespucci siano chiarite quanto prima e che la dottoressa Macii prosegua nel suo lavoro al vertice degli uffici dell’Adsp.
Torniamo alla nota della dottoressa Roberta Macii la quale, come segretario generale dice chiaramente di non avere alcuna intenzione di dimettersi, confermando però implicitamente la fondatezza delle notizie uscite e anche delle motivazioni all’origine di tale richiesta, ossia il non aver obbedito alle disposizioni del presidente in merito alla revoca della concessione di Port Mobility ed ai tagli degli stipendi del personale dell’Adsp.
Proprio su questo ultimo punto, Roberta Macii è chiarissima con il presidente, che la invitava ad andarsene per il venir meno del rapporto di fiducia: “Il porto ha bisogno di andare avanti con celerità e determinazione e questo porto per l’importanza che riveste a livello nazionale e internazionale ne ha bisogno più degli altri. In questo senso, analogamente da quanto avvenuto negli ultimi 17 anni di servizio altrove, ho lavorato e sto lavorando con lealtà verso l’istituzione, verso chi in questo momento ne è alla guida ed il sistema portuale complessivamente inteso ed è quanto è mio dovere continuare a fare, finché mi sarà consentito, nell’ottica del perseguimento dell’interesse pubblico e dell’Adsp di cui sono stata nominata Segretario Generale”.
Come dire che lealtà e fiducia non significano obbedire pedissequamente a qualsiasi disposizione, ma semmai ricercare le soluzioni più idonee a tutelare l’ente ed il presidente stesso, senza contare che un cambiamento in corsa del Segretario Generale significherebbe – comunque e con chiunque – perdere mesi preziosi per dare modo al subentrante di prendere conoscenza delle numerose e complesse questioni aperte in questo momento.
“Sento la necessità – scrive Roberta Macii – di rompere il silenzio per il rispetto che nutro nei confronti della comunità portuale tutta di Civitavecchia, dei colleghi straordinari (l’ho dichiarato e lo ripeterò in tutte le sedi) dell’Autorità di sistema portuale, dei lavoratori e di tutto coloro che operano in questo porto e che in questo anno ho avuto il privilegio e il piacere di conoscere. Quello di Civitavecchia (ed in tal senso non sono da meno Fiumicino e Gaeta) è un porto molto particolare, ti sfianca per il livello di complessità che le questioni di cui è gravato hanno raggiunto, tra l’altro sovrapponendosi negli anni, e nello stesso tempo, come tutto ciò che è complesso, ti conquista e ti sfida. E così è successo a me. Mi ha conquistata in pochissimo tempo come lo hanno fatto i miei colleghi. Voglio ripeterlo. Ci sono delle eccellenze in questa Amministrazione che lavorano con competenza, dedizione e passione per il “loro” porto. Un porto nel quale c’è ancora molto da costruire e da fare e non solo in termini infrastrutturali e il lavoro che noi siamo chiamati a fare non può che essere questo: costruire. Con il Presidente Di Majo non ci conoscevamo prima di questa esperienza e come avviene in qualunque genere di rapporto interpersonale, a maggior ragione se è nuovo, ad un certo punto si fa un bilancio. E così è accaduto. Le differenti esperienze professionali maturate negli anni hanno evidentemente formato diversamente ciascuno di noi tanto che scherzando ho sempre detto al Presidente che il “portuale” tra i due sono io. Ed il ruolo del Segretario in effetti lo richiede. L’anno che abbiamo trascorso insieme è passato, con grande affanno, ma tutto sommato con “serenità” e tanta voglia di fare che tuttavia si è ad un certo punto misurata su questioni importanti affrontate e affrontabili con approcci diversi per background diversi e per una “vision” diversa. La frenetica attività del quotidiano d’altra parte ha talvolta travolto la programmazione del lavoro rispetto alle scadenze ordinarie affannosamente adempiute e alla fine, si sa, conta tutto, le tensioni sono molte e ciascuno di noi ne fa una sintesi diversa dalla quale scaturiscono reazioni del tutto soggettive e questo è ciò che è accaduto in questi giorni. Ma questo non deve in alcun modo distogliere lo sguardo da un punto fermo: Il porto ha bisogno di andare avanti con celerità e determinazione e questo porto per l’importanza che riveste a livello nazionale e internazionale ne ha bisogno più degli altri. In questo senso, analogamente da quanto avvenuto negli ultimi 17 anni di servizio altrove, ho lavorato e sto lavorando con lealtà verso l’istituzione, verso chi in questo momento ne è alla guida ed il sistema portuale complessivamente inteso ed è quanto è mio dovere continuare a fare, finché mi sarà consentito, nell’ottica del perseguimento dell’interesse pubblico e dell’Adsp di cui sono stata nominata Segretario Generale”.