CAPITOLO I°: L’uso della canapa nel periodo Etrusco
La Canapa è una pianta antica e misteriosa, coltivata da millenni. Esistono prove in Carbonio che datano l’utilizzo della Canapa NELL’ 8.000 AC.La Columbia History of the World (1996) sostiene che tale intreccio di fibre è nato più di 10.000 anni fa! Numerosi ritrovamenti indicano Asia e Medio Oriente come i primi luoghi dove, in queste epoche antiche, la canapa veniva coltivata ed utilizzata.
Oggi sappiamo che nel IV° sec. AC la canapa arriva nella Tuscia , i semi arrivano tramite scambi commerciali tra gli Etruschi e gli Sciti, La Scizia o “Scitia” corrisponde all’area euro-asiatica che in antichità, tra l’VIII secolo a.C. e il II secolo d.C., fu abitata dalla popolazione degli Sciti. La sua posizione e la sua estensione variarono nel corso della Storia ma di solito l’area indicata dagli autori classici come Scizia include: La steppa del Ponto:Kazakistan,Russia meridionale e Ucraina orientale (abitata dagli Sciti fin dall’ottavo secolo ac.), L’area del Caucaso settentrionale, incluso l’Azerbaigian, e la Georgia, Sarmazia,Ucraina,Bielorussia,Polonia fino all’Oceano Sarmatico conosciuto anche come Mar Baltico e Il Sud dell’Ucraina con la zona del basso Danubio e la Bulgaria, nota anche Come Scizia Minore.
Gli Sciti commerciavano con i Greci e probabilmente i primi semi di canapa arrivarono nell’antico Porto di Gravisca (Tarquinia) proprio nel IV°secolo AC , gli Etruschi, abili agricoltori, iniziarono a seminare questi primi semi e dopo poco tempo videro crescere questi altissimi canneti, alti fino a 3 metri da cui ricavano fibra e semi che impararono ad usare per scopi alimentari ma anche come materiali di uso giornaliero soprattutto in campo alimentare e militare.
Se torniamo indietro nel tempo, dagli studi fatti sul clima che ai tempi degli Etruschi e fino al periodo cosiddetto del “ caldo Romano” che termina all’incirca nel 200 DC , apprendiamo che il clima durante l’epoca etrusca era simile a quello attuale con Estati molto calde e temperature a + 3° C di media, identiche a quelle del’Estate scorsa, quindi non è assolutamente vero che le temperature attuali sono “senza precedenti”.
Negli ultimi 2000 anni il periodo più freddo risulterebbe l’intervallo tra 1430 e 1850 AC, corrispondente alla Piccola Età Glaciale (Little Ice Age = LIA), mentre nel periodo medievale si distinguono un momento freddo tra il 900 e il 1200 DC (Medieval Cold Period = MCP) e un intervallo caldo tra il 1100 e il 1300 DC (Medieval Warm Period = MWP)”.
Questi valori climatici vanno presi come “riferimento certo” nello sviluppo colturale di specie vegetali, nella selezione del germoplasma animale ad uso zootecnico e per la specie umana al fine di capire come alimentarsi e come adattare il corpo umano rispetto ai cambiamenti climatici.Noterete dalla tabella qui sotto che la canapa si sviluppa con il freddo maben resiste alle alte temperature
COME USAVANO LA CANAPA GLI ETRUSCHI
Oggi sappiamo che gli Etruschi sapevano estrarre l’olio di canapa dai semi, ne conoscevano le proprietà salutari e medicali, usavano la fibra come cappotto termico per la tipologia delle loro costruzioni nel loro sviluppo nei successivi 6 secoli del periodo etrusco, lo usavano come Pet animale (l’uso che si fa oggi dell’insilato di mais come alimento per i bovini negli allevamenti zootecnici), macinavano la farina di canapa con cui inventarono tra i primi nel Mondo il pane a cui non aggiungevano sale ed infatti nella Tuscia e in Toscana ancora oggi i forni producono pane insipido, la usavano assumendola come cibo in varie modalità, o fumandola per sostenersi durante le battaglie che duravano giornate intere (immaginate le battaglie tra Etruschi e Romani combattute sul Lago di Vadimone, ove si affrontarono eserciti di migliaia di uomini ad una temperatura di circa 40° C., anche superiore considerando che la Valle del Tevere Medio è una conca calda in cui la temperatura è superiore di 3 o 4 gradi a quella recepita dal corpo , sicuramente nella canapa di quei tempi il valore di THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) era altissimo. Era ed è una sostanza psicotropa prodotta dai fiori di cannabis, può essere ingerita, comunemente fumata o inalato grazie ad un vaporizzatore.
Ha proprietà antidolorifiche, euforizzanti, antinausea, antiemetiche, anticinetosiche, stimolante l’appetito,la pressione endooculare, se consumata in maniera costante stimola l’adrenalina a livello neurologico e sprigiona dopamina naturale importante perché controlla il movimento, la memoria di lavoro, la sensazione di piacere, la ricompensa, la produzione di prolattina, i meccanismi di regolazione del sonno e perfino la capacità di attenzione e alcune facoltà cognitive.In pratica la cannabis sta agli Etruschi come altre sostanze psicotrope stanno ai Berserkir, feroci guerrieri vichinghi votati al dio supremo della guerra Odino, entravano in una sorta di trance che li rendeva particolarmente feroci e insensibili al dolore. Credendosi invulnerabili, si lanciavano sul nemico vestiti di sole pelli, forse sotto effetto di droghe.La stessa fiera esaltazione guidava gli hashshashin, la principale setta degli ismailiti, una corrente dell’Islam sciita, contro cui combatterono i Crociati nel 1200. Sembra che il loro nome, da cui deriva il termine “assassini“, venga dal plurale arabo al-Hashīshiyyūn, “coloro che sono dediti all’hashish”
Da un estremo all’altro: I guerrieri Inca masticavano foglie di coca per restare svegli; allo stesso scopo, due secoli fa, i soldati Prussiani assumevano cocaina (la consuetudine sarebbe rimasta anche in seguito, con caffeina e nicotina ad aggiungersi al cocktail). E l’elenco potrebbe continuare di cultura in cultura, di sostanza in sostanza, con effetti analoghi e sempre le stesse, tragiche conseguenze.
Ad attacco compiuto, stare svegli e vigili non serviva più: allora si ricorreva alle droghe per sopportare il dolore di perdite, ferite e amputazioni. Tra il ‘700 e il ‘900, la morfina fu ampiamente usata per curare le ferite da arma da fuoco e persino la dissenteria tra i soldati impegnati in battaglia. Tanto che dopo la Guerra Civile americana, si coniò l’espressione “soldier’s disease” o “Army disease” per indicare la dipendenza da questa sostanza.
Il fine ultimo dal tempo degli Etruschi agli eserciti di oggi è sempre il medesimo: Perdita di giudizio critico , resistenza alla fatica,resistenza a ferite anche gravi, euforia, esaltazione e abbandono di ogni inibizione per acquisire la vittoria e con essa il potere.
Con la fibra di canapa gli Etruschi realizzano vele, corde, vestiario, remi e carene per navi e secondo lo storico Romano Plinio il Vecchio,il Rostro in qualità di applicazione militare Navale fu inventato dall’Etrusco Piseo figlio di Tirreno, In genere era costituito da un unico pezzo fuso in bronzo inserito nel punto di congiunzione tra la parte finale prodiera della chiglia e la parte più bassa del dritto di prua, sopra il tagliamare. La parte anteriore del rostro era costituita da un potente fendente verticale rafforzato da fendenti laminari orizzontali. Con questo micidiale strumento le navi venivano lanciate alla maggiore velocità possibile contro le fiancate delle unità nemiche per creare delle falle allo scopo di provocare un rapido affondamento.
Sebbene questa tecnica di combattimento sia progressivamente caduta in disuso, tuttavia il naviglio militare presenta ancora rostri sino ad epoche recenti e retaggi del rostro sono comunque tuttora riconoscibili in molte prue anche moderne.L’ultima nave ad usare il Rostro fu la USS Boston varata nel 1888 negli Stati Uniti
In ambito militare da una recente scoperta fatta al Largo delle Coste Libanesi (Fenicie in tempi antichi) ben conservata all’interno di un antico recipiente Etrusco per olio alimentare un’armatura in canapa multistrato.
ARMATURA IN CANAPA MULTISTRATO
Sappiamo che i famosi “Pirati Etruschi” usassero delle armature in canapa multistrato capace di resistere all’impatto di frecce e giavellotti.(Immagine 2) ,ciò conferiva loro un grande vantaggio in mare, i pirati etruschi anche se colpiti e caduti in mare potevano nuotare e restare a galla a differenza dei loro nemici che indossavano pesanti armature in bronzo.Tanto fu efficace questa armatura in canapa multistrato che fu passata dai pirati etruschi agli Hopliti ,soldati a servizio permanente:avevano un addestramento costante, sostenevano il maggior peso del combattimento,combattevano compatti ed erano armati di lancia e spada e difesi da scudo, elmo e una protezione pettorale sicuramente in canapa multistrato con borchie metalliche, foderata internamente di lino,completava il tutto uno scudo esternamente rivestito di cuoio con telaio in piombo e fibra di canapa multistrato di forma Ellittica o rettangolare.
Furono gli Etruschi a introdurre in Italia la scienza della misurazione dei terreni, facendo ricorso ad uno strumento particolare che si chiamava Groma. I loro sacerdoti delimitarono per primi, con un rituale solenne, i campi dei singoli proprietari, decretando che chi avesse profonde radici ottenevano parecchi vantaggi da questa vera e propria Filiera multifunzionale,in primis la possibilità di coltivare sugli stessi campi : orzo,piselli,veccia e colture ortofrutticole, tutti prodotti compatibili con il clima di quel periodo dove la coltivazione della canapa diventa industriale grazie alla poca acqua di cui necessitava la pianta, il suo potere di non far sviluppare gli infestanti grazie alla “gestione dell’acqua” operata da questa incredibile coltura agricola.
In poco tempo da poche decine di ettari coltivati a Tarquinia, la canapa si diffonde in tutta la Dodecapoli Etrusca e diventa indispensabile per la sua multifunzionalità d’uso in tutto il Mondo Etrusco, in tutte le città Stato Etrusche la fibra di canapa per impieghi civili e applicazioni militari,pet per i loro “allevamenti zootecnici, farine ed olii alimentari, fibra tessile per vele e vestiario, cordame e molti altri prodotti accompagneranno la crescita costante nei secoli di questo popolo altamente tecnologico per quei tempi.
Una curiosità recente sulla “canapicoltura etrusca”, alcuni ricercatori osservando gli affreschi tombali etruschi, si resero conto che sia gli Etruschi che i loro animali avevano una corporatura con un’importante massa muscolare, quindi iniziarono un progetto alimentando una ventina di bovini di razza Maremmana con una dieta a base di canapa trinciata, orzo, avena e veccia monitorando dieta dei bovini e il loro sangue per capire cosa sarebbe accaduto a questa antichissima razza già presente in Etruria nel periodo Etrusco.
Con loro grande meraviglia si resero conto che la muscolatura di questi bovini era superiore di circa un 25% in più di quella di altri capi alimentati diversamente e le analisi del sangue riportavano una percentuale bassissima di grassi saturi che si riscontrano nella quasi totalità della componente grassa dei tessuti animali;quindi animali sani con un’alta soglia dell’attenzione che arrivavano a maturazione in soli 12 mesi a posto dei 18 mesi richiesti da questa antica razza autoctona.Questo ci fa capire come con grande probabilità e ai loro tempi, sia per il clima che per ciò che veniva loro richiesto, assumessero in varie forme grandi quantità di derivati di questo straordinario prodotto.
La scienza ci mostra come oggi questa filiera agricola semi-abbandonata in Italia stia pian, pano ripristinandosi come nuova ed importante fonte di redditività per il Mondo Agricolo, con la canapa oggi si producono oltre 50,000 prodotti diversi in 45 diversi settori produttivi che vanno dall’energia all’automotive, dall’alimentare al settore aero spaziale ed ogni giorno si scoprono nuove applicazioni.
BATTERIE ELETTRICHE E GRAFENE DI CANAPA PER IMPIANTI FOTOVOLTAICI
Nel prossimo capitolo che uscirà mercoledì prossimo, racconteremo l’importanza della canapa nella Tuscia nel periodo Medievale e l’exploit di questa coltura nel periodo Rinascimentale.
MA SENZA LA LUNGIMIRANZA E LA SAPIENZA DEGLI ETRUSCHI TUTTO CIO’ NON SAREBBE STATO POSSIBILE
Pirro Baglioni