Il candidato sindaco a 360°: “Davvero raccapricciante pensare di affidare l’amministrazione a personaggi come Arena o Rossi”
VITERBO – Due parole in libertà con il candidato sindaco di Casapound Claudio Taglia a margine dell’incontro-confronto con gli altri competitor svoltosi ieri in Provincia. “In tutta onestà, ho assistito ad un incontro dibattito dove solamente due candidati hanno espresso concetti chiari e presentato progetti reali per una Viterbo migliore. Solamente la giovane Chiara Frontini – afferma Taglia – come il sottoscritto, è mossa da idee vere su come rilanciare una città, un territorio, raso al suolo in questi ultimi cinque anni. Giovanni Arena è una brava persona, buona, ma non ha personalità, non ha la ben che minima idea di cosa sta affrontando in questa campagna elettorale.
Si ritrova uno schieramento di partiti rabberciati all’ultimo minuto dove ognuno pensa alla propria poltrona e dove, ancora prima di vincere, si è già decisa la spartizione di un potere che, di fatto, non c’è più per nessuno. Arena ha presentato un progetto a dir poco imbarazzante. Ne parla come se fosse al bar di Piazza del Comune e non ha la ben che minima idea su cosa fare e su come affrontare le criticità di Viterbo. Ha coronato il suo sogno che da bambino lo vedeva seduto sulle ginocchia del papà Salvatore sindaco. Certo non potrà mai essere paragonato a lui né tantomeno ha il suo stesso spessore.
Non parliamo di Filippo Rossi. Lui lo trovo davvero imbarazzante. Uno smidollato che ha costruito le proprie fortune grazie alla politica sulla quale si aggrappa solo ed esclusivamente per fini personali. E’ bravo a fare Cafféina. Si dedichi a quello e non impartisca lezioni morali a nessuno. La sua storia personale non si cancella solo perché è stato bravo a galleggiare prima con la destra poi con la sinistra. Uomo che per il proprio tornaconto personale è pronto a scendere a patti con chiunque. Visto che parla di integrazione e volontariato ce lo dimostri davvero. Anche perché quando lui parla di volontariato la gente pensa a quelli che lavorano per lui gratis durante il periodo di Cafféina.
Sulla Ciambella e su Serra non sono io che devo giudicare o esprimere un’opinione. Entrambi escono con le ossa rotte dopo cinque anni di amministrazione Michelini dove gli unici argomenti trattati con continuità erano i loro costanti litigi. Questi due candidati saranno giudicati dai viterbesi. Se sono rimasti contenti del loro operato di questi ultimi cinque anni li votino pure. Credo nell’intelligenza dei viterbesi e spero che raccolgano quel poco che hanno seminato.
Mi fermo qui. Non mi interessa. Non ci interessa guardare dentro la casa degli altri. Vogliamo guardare dentro casa dei nostri concittadini alle prese con tantissimi e variegati problemi.
Abbiamo una città invasa da extracomunitari che trascorrono il loro tempo ad oltraggiare piazze e giardini. Non hanno rispetto di niente e di nessuno. Vivono con l’invidia sociale verso gli italiani e per avere qualche soldo in più in tasca sono disposti a fare qualunque cosa, di illegale ovviamente. Spacciano droga ovunque e in qualsiasi ora del giorno e della notte. Per loro, se vinciamo noi, non sarà più così facile vivere nel segno dell’arroganza e della mancanza di rispetto. Detto questo è ovvio che chi vive nel rispetto merita rispetto.
Al problema di questi vagabondi stipendiati dal nostro Stato (altro che Unione Europea) c’è quello del nostro centro storico. Quello medievale va chiuso alle macchine. Va chiuso davvero e non solo con i proclami. San Pellegrino non deve diventare solamente un’isola pedonale. Deve diventare un giardino dove poter andare sia d’estate che d’inverno. Ci sono tanti locali costretti a vivere tra le auto. Chiudere il centro storico offrendo alternative vere ai residenti e soprattutto cercare di riportarli a vivere lì senza disagi come avviene in tutti i borghi d’Italia.
Termalismo. Su questo tema si concluse la mia esperienza d’assessore all’epoca di Giulio Marini. Turismo e Termalismo è un binomio sul quale non si può e non si deve prescindere. Viterbo ha perso la sua vocazione agricola. Non ha niente di terziario ma ha un potenziale impressionante di storia, arte e cultura. Se Bagnoregio riesce ad attrarre tutte quella gente per osservare un borgo appollaiato su un tufo figuriamoci quello che possiamo fare a Viterbo dove c’è di tutto.
Insomma. Noi ci stiamo confrontando su temi che la passata amministrazione, quella dei vari Serra e Ciambella, hanno totalmente trascurato. Quei temi sui quali un personaggio come Arena non potrà mai confrontarsi per i suoi rapporti personali consolidati e fatti di clientele stucchevoli.
Siamo pronti a dimostrare la validità del nostro programma che si concentra su pochi ma fondamentali punti per rilanciare la Città di Viterbo. Leggetelo.”
Programma CPVT018