Due schieramenti contro ma la giovane Chiara punta tutto sulle civiche, sui delusi e sulla sete di vendetta dei fioronioni trombati del dopo Michelini
VITERBO – La storia si ripete a meno di un anno di distanza. Lo scorso giugno andò in scena un ballottaggio tutto in casa del centrodestra a Tarquinia. Adesso tocca alla città capoluogo. Sì, perché se è pur vero che Chiara Frontini è stata sostenuta da due liste civiche e da tempo ha assunto il ruolo del rinnovamento, proviene dallo stesso ambiente politico che oggi si trova a fronteggiare in un ballottaggio non scontato come lascerebbe pensare il grande margine di voti ottenuti dai due schieramenti al primo turno.
Giovanni Arena ha già dichiarato che non farà alleanze né apparentamenti dando il via libera, per il ballottaggio del 24 giugno prossimo, a tutti quelli che non l’hanno sostenuto in questo primo turno a scegliere, gioco forza, Chiara Frontini.
Molti sanno, almeno quelli che ci hanno sbattuto il muso, che arrivare primi al primo turno non offre alcuna certezza di vittoria nel secondo dove non c’è più il dovere “morale” di votare con una preferenza un parente, un amico, se stessi.
Uno scenario completamente diverso e che, secondo noi, andrebbe abolito. Chi arriva primo vince, tutti gli altri dietro. Già perché seppur inimmaginabile sulla carta un ribaltamento del voto, la storia ci insegna che invece può succedere.
Due anime dunque. Una tutta o quasi del centrodestra. L’altra che nasce da una radice del centrodestra ma che potrà pescare golosamente anche negli altri schieramenti.
In alcuni partiti del centrodestra ci sono già dei fuggitivi. Sono quelli delusi da questo voto. Non hanno ottenuto le preferenze che si aspettavano e già hanno fatto i bagagli per raggiungere le località estive per le vacanze. Altri invece, sempre delusi o mossi da “sete” di rivalsa si accingono ad affilare le punte delle matite per ferire, con la loro croce, il sindaco da respingere.
Chiara Frontini ha chiesto un confronto in piazza con Giovanni Arena e, con tutta probabilità, quest’ultimo non si sottrarrà. Hanno operato insieme in passato quando sindaco era Giulio Marini, si conoscono bene.
Chi vince vince ma sicuro che vincerà un pensiero liberale del centrodestra.
Nel frattempo la Lega, che per la prima volta si presentava al voto amministrativo di Viterbo, ha raccolto un risultato al di sopra di ogni aspettativa e con un numero di voti poco distante da quelli che invece la politica la fanno da anni come Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Anche se nessuno dice niente, ieri sera si è consumato il primo incontro tra i big del centrodestra. Perché? Perché sottovalutare una forza della natura, l’onestà intellettuale e la preparazione didattica di Chiara Frontini sarebbe un errore madornale.
Luisa Ciambella si coccola il marito eletto sindaco. Filippo Rossi si è rituffato in Caffeina. Erbetti sta ancora cercando di capire dove siano finiti i voti dei grillini misteriosamente scomparsi in un solo giorno. Della Celletti e dei comunisti di una volta si stanno occupando i responsabili del museo civico cittadino per inserirli nelle teche rimaste vuote.
Francesco Serra ha consumato alla grande la sua vendetta e nessuno potrà dire che aveva torto quando diceva che la Ciambella avrebbe fatto un “buco” nelle urne.
La delusione è per CasaPound che, nonostante abbia aumentato il numero di voti non è riuscita ad entrare in consiglio per una manciata di voti.
L’unica paura per entrambi gli schieramenti sarà l’astensione già fortissima in questa prima tornata. Sarà il 24 giugno. Farà molto caldo e per tanti, troppi, qualsiasi sarà il risultato la loro vita non cambierà.