Lo scrittore Mascarucci :“Il papa ideale? Giovanni Paolo II “
VITERBO – Abbiamo incontrato Mascarucci si definisce uno s-moderato, uno che ama andare contro corrente e contro il pensiero comune dominante: “Non sono un estremista, sono una persona che non si nasconde dietro il buonismo e l’ipocrisia”.
Esordisce così Americo Mascarucci, giornalista e scrittore viterbese, che ieri, alla libreria Mondadori di piazza della Rocca, ha presentato il suo libro “La rivoluzione di Papa Francesco” .
Definito dai colleghi “la sibilla della Tuscia”, “il profeta”, per essere stato l’unico giornalista italiano ad aver anticipato l’elezione di Papa Bergoglio al soglio pontificio, del quale scriveva subito dopo la sua elezione: “Forse è il Papa ideale per l’epoca che stiamo vivendo”.
A distanza di cinque anni, con “La rivoluzione di Papa Francesco” di Historica edizioni, l’autore solleva tutti i suoi dubbi e perplessità sulla figura guida della chiesa cattolica.
Considerazioni che suonano come imperativi gridati ad alta voce, “Mi ero fatto un’ idea diversa di Bergoglio, ero convinto che fosse un papa conservatore, soprattutto vista la sua storia, veniva da un retroterra peronista, assolutamente avulso alla Teologia della liberazione e contrario ad ogni contaminazione tra vangelo e marxismo, un cardinale molto vicino a Giovanni Paolo II“.
Oggi Mascarucci dalle pagine del suo libro presenta tutte le riserve che strada facendo si sono rafforzate nel suo pensiero, e in quello di molti cattolici.
“Papa Francesco è un papa politicamente corretto che punta a piacere al mondo intero, ma chi comanda non può, anzi non deve, piacere a tutta l’umanità.
Deve essere una guida forte e decisa. La chiesa può fare delle aperture, come sta facendo, ma il vangelo non deve adattarsi ai tempi e scendere a compromessi.
Il papa ideale è stato Giovanni Paolo II, la sintesi perfetta tra la forza teologica di Papa Ratzinger e il calore umano di Papa Francesco”.
Marco Pannella, Barack Obama, Martin Luther King tanti i personaggi che si intrecciano con la chiesa e che vengono raccontati nel libro, e poi la santità, quella che per Wojtyla era rappresentata dall’esempio di vita, per Bergoglio è rappresentata dalla profezia, il riferimento è a don Milani, e alla volontà di canonizzazione espressa dal papa, “Non sono assolutamente d’accordo, don Milani ha innegabilmente avuto dei meriti come educatore, sociologo, anticipatore del ’68, ma non è certo in odore di santità”.
Su Ratzinger e le sue dimissioni non ha dubbi: “La colpa è di Bertone, un cardinale despota che ha preteso di piegare tutti alla sua volontà, non era mai successo nella storia della chiesa che documenti riservati finissero sulla scrivania di un giornale”.
Tanti i temi affrontati nel libro di Mascarucci, dalla retorica che ammanta la chiesa, alla carenza di una visione etica per i problemi stringenti, all’ interpretazione cattolica dell’ eutanasia “La vita va difesa sempre- sostiene l’autore- non solo quando si è felici e spensierati”.