Il capogruppo de La Svolta: “Se è vero che produce utili, si investa sui servizi per i cittadini e si restituiscano i soldi ai lavoratori. Altrimenti basta raccontare bugie”
CIVITAVECCHIA – “Se i conti sono quelli illustrati dal management e ripresi dal sindaco Cozzolino come esempio di rilancio delle municipalizzate si restituisc, dal 1 luglio 2018, la retribuzione attualmente trattenuta a molti dipendenti e si evitino i contenziosi. E soprattutto si inizino ad erogare i servizi pubblici necessari e dovuti alla città, pianificando gli investimenti non più procrastinabili”.
È questa la proposta lanciata dal leader de La Svolta Massimiliano Grasso, all’indomani delle parole dell’amministratore De Leva che ha sottolineato un piccolo ma significativo utili nei primi tre mesi di gestione di Civitavecchia Servizi Pubblici, vicino ai 45mila euro. “Solo pochi giorni fa De Leva – ricorda Grasso – alla presenza del Sindaco, rappresentava ai sindacati una società in grande difficoltà, che si trova a gestire tutti servizi in perdita e che sarà probabilmente costretta a vendere dei rami di azienda (già individuate le farmacie e il servizio di assistenza scolastica). Poi il colpo di scena. Lo stesso De Levasostiene di aver conseguito un utile. Praticamente siamo di fronte ad un miracolo: tutti i servizi gestiti da Csp sono in perdita, ma sommati tra loro fanno un utile. Sarebbe facile definire la “giravolta” di De Leva come pura propaganda. Ma noi vogliamo invece credergli”.
I conti per il consigliere dell’opposizione sono presto fatti: se nei primi tre mesi l’utile è pari a circa 45mila euro a fine 2018 la Csp dovrebbe arrivare almeno a 200mila euro. “Va ora considerato che sempre la Csp sta continuando a trattenere, per ogni semestre, 200.000 euro ai propri dipendenti, riducendo la retribuzione per un importo pari ad una giornata – ha quindi evidenziato Grasso – va da sé che, se la situazione è quella raffigurata dal primo bilancio di esercizio, nel secondo semestre 2018 non ci sarà più bisogno di ridurre lo stipendio ai lavoratori. Meglio dare 200.000 euro ai 370 dipendenti e alle loro famiglie, che contribuirebbero a dare una significativa spinta alla economia cittadina in grave crisi, che pagare tasse ed imposte sull’utile. Restituendo i soldi ai lavoratori, tra l’altro, si eviterebbero numerosi e costosi contenziosi e si eviterebbe il massiccio ricorso agli straordinari, certamente più onerosi per la azienda”.
Ma secondo Grasso la situazione non sarebbe quella rappresentata da De Leva. Tutt’altro. “La Csp (e la Hcs) è una vera e propria bomba ad orologeria che i 5 stelle sperano di far deflagrare tra più di dieci mesi – ha concluso – forse loro si sentiranno di aver salvato la faccia. Purtroppo a pagare saranno sempre e comunque i civitavecchiesi. L’imperativo è quello di evitare l’ennesimo disastro. Nei prossimi mesi ci dedicheremo ad illustrare alla città la nostra “ricetta”, seria, credibile e di buon senso, che contemperi le esigenze ed i diritti delle 370 famiglie dei lavoratori con quelli di tutte le 20.000 famiglie civitavecchiesi”.