CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo: La società Minosse rimane esterrefatta e soprattutto tradita dalle parole del signor Cenci. Come associati siamo sempre stati, credendoci fortemente, parte attiva di Unindustria ed il comunicato di ieri forse ci ha fatto capire che siamo sempre stati presi in giro.
Il buon Cenci dovrebbe sapere, anzi sa benissimo, qual è la realtà della situazione e soprattutto gli strani coinvolgimenti che si celano dietro la gara illegittima che ENEL ha indetto per lo scarico del carbone sulla banchina pubblica in concessione nel porto di Civitavecchia.
Cenci dovrebbe spiegare pubblicamente come fa a difendere le gare di ENEL che nulla hanno a che vedere con la competitività ma sono soltanto gare al massimo ribasso per tagliare il costo del lavoro favorendo imprese forestiere. Gare che mettono in crisi le aziende locali sia dal punto di vista imprenditoriale sia occupazionale e gli ultimi licenziamenti ne sono solo l’ultimo esempio. Gare che dentro la centrale sono in deroga al Codice degli appalti, mentre dentro il porto sono contro la Legge n.84/94.
Ce lo spieghi, Cenci, come fa a difendere l’indifendibile.
Capiamo che ENEL sia molto forte politicamente all’interno di UnIndustria ma Cenci non dovrebbe comportarsi come un pavido novello “Don Abbondio”, piuttosto dovrebbe rappresentare le istanze di tutti i suoi associati e non solo di quelli potenti.
Dovevamo essere tutelati come associati ed invece l’unica vera difesa ricevuta è stata da parte di ANCIP (Associazione Nazionale Compagnie e Imprese Portuali) alla quale ci affilieremo la prossima settimana.
Ovviamente speriamo in una presa di posizione chiara e netta dai vertici di Unindustria, affinché sconfessino le dichiarazioni del rappresentante locale. In caso contrario la società Minosse abbandonerà Unindustria invitando anche tante altre piccole e medie imprese a seguirci.