Al collega Brigliozzi e ai suoi sprovveduti suggeritori un consiglio, remate almeno una volta nell’interesse del bene comune
MONTEFIASCONE – Ancora una volta abbiamo assistito ad un violento attacco, intriso di inesattezze e luoghi comuni, subito dall’amministrazione comunale di Montefiascone e dagli organizzatori di un evento di portata storica per questa città, l’AirShow.
Al giornalista Brigliozzi non importa se si deporrà un monumento all’eroe della Regia Aeronautica Gino Bartoli. No Bartoli forse non sa’ neanche chi sia e probabilmente non conosce la grande carriera che proprio nell’Aeronautica sta facendo un nipote che porta il suo stesso nome.
A lui come a pochi altri non frega assolutamente nulla se ci sarà la banda dell’Aeronautica ad aprire questo straordinario evento che sarà dedicato ad altri due straordinari piloti caduti in servizio. Paolo Scoponi, comandante delle Frecce Tricolori che faranno un qualcosa di eccezionale per commemorarlo. No, per loro è importante sapere se è meglio spendere 15 mila euro per promuovere il paese con l’AirShow piuttosto che con la sagra del pittolo ai Giranesi.
Di Pietro Giraldo, pilota simbolo della Guerra nel Golfo e caduto in esercitazione a bordo di un Tornado sembrerebbe proprio non interessare nulla.
No a Brigliozzi e pochi altri non interessa questo. Interessa mettere zizzania, creare disordine e disinformazione e, se possibile, fare in modo che questo evento non vada in scena.
Il collega giornalista si preoccupa di chi coprirà le spese. Che cosa gliene frega se c’è un’azienda privata che ne ha garantito la copertura. Oppure dei Comuni che in modo o nell’altro hanno partecipato chi con una piccola se non piccolissima offerta e chi invece mettendo a disposizione nulla.
No. L’AirShow non si deve fare perché ci potrebbero essere disagi per i cittadini. Quali disagi!
Ristoranti, bar, trattorie e alberghi pieni?
Negozianti e artigiani che potranno partecipare alla festa anche allestendo uno stand nel villaggio che sorgerà in riva al lago?
No. A Montefiascone la cultura autoctona del troglodita prevale sempre. Meglio una città vuota e deserta che qualcuno che possa prendere una sola iniziativa. Chiunque esso sia va boicottato.
Una volta, tanti e tanti anni fa, qualche anziano se lo ricorda ancora, per le vie del paese girovagava un ragazzone detto “L’Pinguino”.
Ecco, servirebbe uno spolettatore seriale come “L’Pinguino” per cambiare mentalità al paese come lui fece a suo tempo (ovviamente non con le buone perché, anche allora, alcuni capivano poco).