Festival della Musica Etnica di Civitavecchia
CIVITAVECCHIA – Una festa. Una straordinaria festa di musica, soprattutto, ma anche di cultura, danza, colore. Questo è stata la XVI edizione del Festival di musica etnica “Mediterrano Rive Sonore”, quest’anno inserito nel cartellone de La Vecchia Estate.
Una festa che i moltissimi civitavecchiesi che ci hanno seguito hanno fatto propria, ballando, partecipando, ascoltando storie e musiche dalla Persia, dagli States, dalla nostra stessa bellissima Italia.
Molti hanno scritto ringraziandoci, dandoci il merito di aver portato a Civitavecchia, ancora una volta, le realtà musicali che più di ogni altra cosa setvono a conoscere gli altri e noi stessi. Ma non è così: il merito non è mica nostro, o almeno non è solo nostro, ma di tanti altri.
Il merito è di Vincenzo Cacciaglia, indimenticabile Presidente della Fondazione Cariciv, che per primo, 16 anni fa, ha creduto nella valenza culturale, sociale, educativa della musica di tradizione e ha sempre sostenuto, con convinzione, questo Festival: a lui, che oggi ci manca moltissimo, abbiamo dedicato l’edizione 2018.
Il merito è di Fondazione stessa, della vicepresidente Gabriella Sarracco e di tutto il CdA che ha scelto di continuare a supportarci mantenendo una collaborazione che ci onora.
Il merito è dell’Assessore Enzo D’Antò, con il quale si è avuta una straordinaria sinergia e che ci ha voluto inserire caparbiamente tra le proposte estive dell’estate cittadina, il che ci fa sentire ancora più coinvolti nel tessuto sociale e culturale.
Il merito è di Giordano Tricamo, direttore tecnico del cartellone estivo, e di tutti i tecnici che ci hanno consentito di regalare alla città momenti particolari.
Il merito è dei gruppi intervenuti: dei Sufi Ensemble, che ci hanno fatto scoprire la musica di tradizione persiana, dei Beer ‘O Clock, straordinaria band di country con la quale abbiamo attraversato idealmente il sud degli States, e soprattutto dell’Orchestra Italiana del Maestro Ambrogio Sparagna, inimitabile come sempre, capace di infiammare la numerosa platea e di far ballare decine di persone al suono del suo organetto diatonico.
Il merito è dei ristoratori che hanno aderito al progetto Ristoetnica e che in questi giorni hanno scelto di offrire piatti di tradizione a un costo minimo per far sì che il Festival sia sempre più un momento di incontro e di identità di tutta la città.
Il merito, infine, è di tutti coloro, non solo civitaveccchiesi, che hanno scelto di passare il loro tempo con noi, che ci hanno ancora una volta dato fiducia e che da così tanto tempo ci sostengono con la loro presenza. Molte persone sono scese alla Marina, location straordinaria e per noi assolutamente nuova, con largo anticipo rispetto all’ora di inizio, a testimonianza del grande favore e della grande attesa di cui ormai da tempo il Festival gode: e di questo, non possiamo che essere grati.
Il Cantiere della Musica
Mario Camilletti, Diego Spano, Valentina Petringa