La richiesta arriva dall’associazione politico culturale Onda Popolare, preoccupata per la situazione occupazionale che si sta creando in città. Sul caso Cfft si attende in questi giorni una risposta da parte dell’Adsp alla proposta di prorogare, almeno fino a dicembre, l’ordinanza sullo scarico dei container
CIVITAVECCHIA – Riattivare il tavolo del lavoro facendolo diventare il luogo dove programmare il vero sviluppo della città. È la richiesta che arriva dall’associazione politico-culturale Onda Popolare, a pochi giorni dal consiglio comunale nel corso del quale sono intervenuti i lavoratori portuali. “Civitavecchia ha necessità di lavoro, di momenti di sintesi – ha spiegato il segretario di Mdp Pierfranco Peris – oggi, con le tante vertenze aperte, l’ultima quella legata allo scarico dei container per Cfft, quel tavolo è fondamentale. Il livello locale e quello regionale non si sovrappongono, ma hanno funzioni differenti. La città sta morendo per colpa di chi non sa farla funzionare. Oggi occorre invertire la rotta, mettendo a frutto tutte le potenzialità”.
Il lavoro è e deve essere al primo posto dell’agenda politica ed istituzionale: lo ha ribadito anche il consigliere Patrizio Scilipoti, che ha chiesto anche un consiglio comunale proprio per affrontare le vertenze portuali. E la riapertura del tavolo, coinvolgendo anche le imprese, la Cpc, l’Autorità di Sistema Portuale, dalla quale oggi si attende ancora una risposta sul futuro di Cfft. I tempi stringono. La richiesta è quella almeno di una proroga dell’ordinanza firmata dal presidente Di Majo che impone, a partire dal 15 settembre, di scaricare i container, compresi quelli destinati al terminal dell’ortofrutta, solo ed esclusivamente alla banchina 25. Chiquita è stata chiara: se entro pochi giorni non avrà un risposta certa sul futuro è pronta a dirottare le navi in altri porti. E questo produrrebbe effetti critici sullo scalo, a partire dai licenziamenti da parte di Cfft che, a pioggia, coinvolgerebbero anche altre imprese e società, a partire proprio dalla Cpc.
“Oggi occorre fare tutti un passo indietro ed un esame da coscienza – ha spiegato Scilipoti – ragionando da istituzionali per risolvere davvero le attuali problematiche e salvaguardare il lavoro. Tutto. Il comportamento del sindaco e del consigliere Fortunato non è un comportamento da istituzioni, ma piuttosto un dispetto da condominio, fuori luogo davanti”. E se Alfonso Astuti della Filt Cgil ha fatto appello alla politica e alla cittadinanza per lottare, dopo quattro anni di promesse, per la creazione di nuova occupazione, è stato un lavoratore portuale, Roberto Barbaro a nome dei colleghi, a chiedere al Sindaco la sua posizione. “Dobbiamo capire se l’amministrazione ci è accanto o meno – ha sottolineato – già sentiamo l’assenza dell’Adsp: il nostro è un grido di dolore per un mondo del lavoro che sta andando allo sfacelo. Vogliamo essere ascoltati e tutelati”.