“Posti di lavoro a rischio: il presidente del consiglio comunale, privo di poteri esecutivi, delegato a rappresentare Spoleto al Ministero dello Sviluppo Economico”
SPOLETO – Riceviamo e pubblichiamo la nota del PD – Centinaia di posti di lavoro a rischio tra ex-Novelli e Maran e il Sindaco De Agustinis che fa? Delega a rappresentare Spoleto al Mise il presidente del Consiglio comunale, figura priva di qualsiasi potere esecutivo.
Non basta, in barba al Titolo V della Costituzione che ha ridefinito all’insegna di una più marcata applicazione del principio di sussidiarietà, le competenze tra Stato e Regioni, ridisegnando il ruolo di queste ultime tanto a livello interno quanto sul piano internazionale, ai “tavoli” di contrattazione non è stata invitata la Regione. Un’ostilità verso quest’ultima manifestata sin dalle prime battute. Basta ricordare infatti il gesto inconsulto che fece sparire la bandiera della Regione, appena vinte di misura le elezioni, dalla stanza del neo eletto Sindaco, salvo poi rimetterla il giorno dopo al suo posto.
Il problema è serio perché dimostra come il Sindaco-Magistrato a cui “basta una telefonata” per risolvere i problemi pensa di affidare le sorti della città al “governo amico”, scavalcando i livelli istituzionali ignorando il principio di sussidiarietà. Un Sindaco che si affida magari a singoli parlamentari che ammiccano un imbarazzante “ci penso io”, ruoli che non possono sostenere in quanto privi di potere esecutivo o decisionale.
In realtà non esistono “governi amici”, esistono i Governi dello Stato e delle Regioni e le amministrazioni delle Città che indipendentemente dagli orientamenti politici o, peggio, dalle simpatie o antipatie personali, svolgono un ruolo super partes nell’esclusivo interesse dei cittadini.
Tanto è vero che alla riunione tenutasi al Mise per la vicenda Novelli il Ministro Luigi Di Maio non si è presentato. Cosa sarebbe andato a fare in assenza del Sindaco di Spoleto e di rappresentanti della Regione? Morale, la riunione è stata aggiornata al 2 agosto con un nulla di fatto salvo quello che era scontato: la proroga della cassa integrazione.