TARQUINIA – “È arrivato il momento di nominare un direttore generale che aiuti l’amministrazione a muoversi da un immobilismo acclarato, ereditato da dieci anni di amministrazione Mazzola e proseguito in questo anno”.
E ancora: “In questo Comune non funziona niente e non occorre aver frequentato Oxford per rendersi conto di come si opera. – tuona – Questa è una pesante eredità lasciata da Mazzola che ancora non ha preso coscienza dei suoi fallimenti politici e straparla invece di proporre soluzioni per risanare i danni da lui stesso provocati. Se pensa di condizionare maggioranza e minoranza si sbaglia di grosso. Si chieda piuttosto perché i cittadini non lo hanno più voluto neanche come consigliere. Non possiamo continuare a perdere tempo con chi appartiene al passato”.
Infine: “San Giorgio è dal 1964 che è fermo. Io ho proposto una soluzione amministrativa attraverso l’applicazione della legge 28/80. Ora i politici e soprattutto i tecnici ci devono spiegare la loro contrarietà. Devono dirci i motivi di questo immobilismo ed il Sindaco deve intervenire spostandoli altrove. Per non parlare poi del comportamento negativo verso una struttura, di proprietà della Provincia, che si occupa di disabili. Si inventano l’inagibilità per creare problemi ai gestori e questa sembra derivare da un ascensore. Sarebbe bastata una telefonata tra burocrati per risolvere tutto”.
Chiude con una “pettinata” a Mazzola: “Per imparare l’arte del silenzio e per espiare i danni fatti gli consiglierei un mesetto in convento. Ne avrebbe assoluto bisogno”.