Il presidente del consiglio comunale fu eletto, quando aveva ancora un debito con il Comune (saldato successivamente), da consiglieri debitori anch’essi al momento della votazione. I consiglieri-debitori inoltre hanno sottoscritto false dichiarazioni sull’assenza di cause di incompatibilità: rischiano di essere accusati di falso ideologico in atto pubblico
TERNI – Il consiglio comunale di oggi avrebbe dovuto prendere atto ufficialmente dei contenuti e delle risultanze dell’istruttoria, predisposta dal Segretario comunale e pubblicata da alcune testate, sulla verifica della compatibilità dei consiglieri debitori verso il Comune e le partecipate. Nomi, cognomi, cifre e documenti che da giorni circolano su tutti i giornali (LEGGI IN FONDO ALLA PAGINA).
ll presidente del consiglio comunale – come contestato dal consigliere di opposizione Valdimiro Orsini – si sarebbe tuttavia limitato a comunicare che, ad oggi, non ci sono consiglieri che si trovano in situazioni di incompatibilità. Infatti, tra il 25 e il 28 luglio scorso, i morosi avrebbero pagato tutto il dovuto.
Orsini ritiene infatti che l’istruttoria andava illustrata al consiglio comunale nel dettaglio, citando quindi nomi, cognomi, cifre e “pezze d’appoggio” varie.
In effetti non si capisce il motivo per cui non si sia consentito al consiglio di prendere atto ufficialmente di documenti e informazioni che, da giorni, sono su tutti i giornali.
Anche se la maggioranza tende a minimizzare il dato politico-amministrativo rimane preoccupante: i morosi (l’istruttoria non illustra, con chiarezza, se tutti i debitori siano stati messi in mora e avvisati nei termini di legge) potrebbero essere accusati di falso ideologico in atto pubblico, per le dichiarazioni di compatibilità sottoscritte.
Lo stesso consiglio comunale, inoltre, si espone al rischio di vedersi annullare le proprie decisioni. Sì perché chiunque abbia interesse e legittimazione, potrebbe contestare la validità dell’elezione del presidente del consiglio comunale (e quindi la legittimità delle decisioni del consiglio così presieduto) avvenuta, di fatto, con il voto di consiglieri che si trovavano in una condizione di incompatibilità. A questo si aggiunga che lo stesso Presidente dell’Assemblea, nel momento in cui è stato eletto, risultava debitore del Comune, seppur per una cifra modesta.
La presa d’atto della relazione del segretario Aronica è stata approvata, dopo il dibattito, con 19 i voti favorevoli, 10 contrari e due astenuti. Il consigliere Emanuele Fiorini non ha votato.
PRESIDENZE COMMISSIONI – Dopo una sospensione della seduta sono stati eletti i presidenti e i vicepresidenti delle tre commissioni consiliari. Con 19 voti, il consigliere della Lega Sara Francescangeli è stata eletta presidente della prima commissione, vice Alessandro Gentiletti consigliere di Senso Civico con 11 voti. Con 18 voti Orlando Masselli, consigliere di Fratelli d’Italia, è stato eletto presidente della seconda commissione, con 12 il consigliere del Partito Democratico Francesco Filipponi sarà il vice. Con 18 voti, il consigliere della Lega Leonardo Bordoni è stato eletto presidente della terza commissione, vice Federico Pasculli consigliere del Movimento 5 Stelle con 12 voti. Infine, per la quarta commissione ‘controllo e garanzia’, con 28 voti è stato eletto presidente il consigliere del Movimento 5 Stelle Thomas De Luca.