Curva Nord protagonista al Ferraris esce tra gli applausi dei tifosi sampdoriani. Hanno cantato e sostenuto la squadra per tutta la partita. I giocatori hanno risposto con una partita straordinaria
Sampdoria – Viterbese 1-0 (al primo tempo 0-0).
SAMPDORIA (4-3-1-2): Audero; Sala, Andersen, Colley, Murru; Praet, Barreto, Linetty (dal 1′ s.t. Jankto); Ramirez; Kownacki, Defrel (dal 9′ s.t. Caprari).
Panchina: Rafael, Belec, Vieira, Leverbe, Verre, Tavares, Bereszynski, Ferrari, Quagliarella, Stijepovic.
Allenatore: Marco Giampaolo.
VITERBESE (4-3-1-2): Forte; De Giorgi, Atanasov, Rinaldi, De Vito; Palermo, Damiani, Cenciarelli (31′ s.t. Roberti); Vandeputte (dal 20′ s.t. Valagussa); Zerbin (dal 1′ s.t. Polidori), Ngissah.
Panchina: Micheli, Scheaper, Perri, Milillo, Messina, Svidercoschi, Marianelli, Otranto, Sini.
Allenatore: Giovanni Lopez.
MARCATORI: 30′ s.t. Jankto (S).
Arbitro: Gianluca Aureliano di Bologna.
Assistenti: Christian Rossi di La Spezia e Marcello Rossi di Novara.
Quarto ufficiale: Fabio Piscopo.
GENOVA – Quattro pullman al completo, 163 tifosi, per la maggior parte di vecchia data, più alcuni neofiti che non hanno esitato in questa calda domenica d’agosto a mettersi in marcia verso il tempio del calcio italiano: lo stadio “Luigi Ferraris” di Genova, meglio conosciuto come Marassi, dal nome del quartiere in cui è sorto più di un secolo fa.
Partenza dallo stadio “Enrico Rocchi” mezz’ora dopo l’orario previsto e… via, verso il sogno gialloblu.
420 tifosi (numero al botteghino) e 100 accreditati, armati di sano campanilismo, hanno raggiunto il capoluogo ligure, con pullman, auto private, minivan, treno e addirittura con l’aereo.
Alle 20 lo stadio era già semipieno.
Il settore ospiti, straordinariamente festante, occupato da un pubblico variegato, tifosi, tifosi con consorti e intere famiglie che hanno approfittato dell’occasione per visitare la città, ha fatto sentire la propria voce per l’ intera durata dell’incontro.
Durante il primo tempo la Viterbese Castrense ha giocato prevalentemente in attacco, sfiorando in diverse occasioni il goal che, malauguratamente, non si è mai concretizzato.
Cori, inni, incessanti battute di mani a favore della squadra del cuore e fischi, tanti fischi ogni qualvolta i giocatori della Sampdoria si avvicinavano alla metà campo viterbese.
Al fischio, stavolta d’ inizio del secondo tempo, le squadre si sono ritrovate a giocare maggiormente nella metà campo della squadra ospite.
La difesa non ha mancato di farsi sentire, ma nonostante ciò al trentesimo la Viterbese è andata sotto di un goal che, a detta dei tifosi, è stato quasi un autogol.
Notevole la delusione della tifoseria in trasferta, che però non si è scoraggiata ed ha continuato a far sentire il suo affetto.
Cinque minuti di recupero dopo il novantesimo ed il sogno di proseguire si infrange.
Ma non c’è delusione sui volti dei nostri concittadini. Anzi, l’ orgoglio di aver giocato con una squadra di serie A, in uno degli stadi più rinomati d’Italia, resterà nei cuori dei tanti che hanno deciso di percorrere centinaia di chilometri e di unirsi in un unico grido.
Daniela Proietti