Adesso il centrodestra dovrà trovare una soluzione alternativa al fallimento “azzurro”. Toccherà a Lega e Fratelli d’Italia ricostruire i cocci
TARQUINIA – Forza Italia lo ha imposto spaccando il centrodestra. Due centrodestra al ballottaggio e netta vittoria di Mencarini ma, a distanza di poco più di anno è calato il sipario. Malattia e litigiosità hanno determinato una sconfitta che non è imputabile al solo sindaco. A quest’ultimo l’onore e il coraggio di dire basta ad un teatrino che detestava più della malattia stessa.
Adesso si guarda avanti. Arriverà il commissario. Chiunque esso sia calerà il sipario su sagre e sagrette, tante, troppe, che hanno condizionato l’andamento di questa maggioranza.
Il centrodestra che aveva vinto sul centrodestra adesso deve necessariamente ritrovarsi. Quelli del centrodestra che hanno perso devono guardarsi intorno e, inevitabilmente tutti guardano a Salvini che, statene certi tarquiniesi, verrà a Tarquinia durante la prossima campagna elettorale. C’è da giurarci.
Questa la lettera, bella, del sindaco Pietro Mencarini che alla fine, da buon padre di famiglia, assolve (condannandoli alla storia) tutta la sua truppa:
– Carissime concittadine e carissimi concittadini, da quando ho presentato le dimissioni dalla carica di sindaco ho ricevuto innumerevoli e sinceri attestati di stima e di fiducia da parte vostra che ne sono rimasto così piacevolmente colpito da capire che il lavoro svolto sinora è stato apprezzato dalla cittadinanza.
Anche gli incoraggiamenti provenienti dalla autorità e dalle istituzioni civili e religiose testimoniano un alto gradimento per l’attività finora svolta dall’amministrazione che guido.
Eppure ho sempre ritenuto cosi necessaria la massima condivisione delle scelte politiche che ho criticato qualsiasi voce dissonante ancorché espressa nell’ambito di una democratica dialettica che pure caratterizza il lavoro di ogni amministrazione.
A fronte di questa mia posizione critica che mi ha indotto ad assumere la decisione culminata con le note dimissioni dello scorso 3 settembre, per dare una sferzata alla mia compagine di governo ho ricevuto anche dalle parti politiche che mi sostengono vere e proprie certificazioni di fiducia, sia da parte dei consiglieri che hanno rinnovato quel patto di governo che ci aveva condotto alla vittoria nell’ultima campagna elettorale che da parte degli assessori tutti che mi hanno, non solo a parole, rinnovato la fiducia al punto da offrire, con un documento condiviso da tutte le forze politiche di maggioranza, le dimissioni di tutti gli assessori della giunta in cambio della continuità politico amministrativa nel supremo interesse di Tarquinia e dei suoi cittadini. Ritengo questi atti di cosi elevato valore morale per il disinteresse che esprimono nei confronti di qualsiasi forma di attaccamento al potere da dover essere condiviso con la cittadinanza tutta.
Io ne sono stato profondamente colpito.
Tuttavia per me è oggi difficile rivalutare la decisione presa lo scorso 3 settembre. Motivazioni ulteriori rispetto a quelle meramente politiche mi inducono a non ritornare sui miei passi proprio per garantire il bene massimo a Tarquinia che è ciò che più mi sta, ci sta a cuore.
E’ arrivato il momento di lasciare che i Tarquiniesi scelgano un nuovo sindaco. Io non posso che ringraziare tutta la mia compagine amministrativa e tutti i consiglieri per il lavoro svolto a servizio della Città.
Rinnovo i miei ringraziamenti ai rappresentanti delle Autorità civili e religiose per il fattivo sostegno che mi hanno sempre offerto, al personale tutto del comune per l’impegno che quotidianamente profonde nel lavoro.
Pietro Mencarini