Delibera con scarsa pubblicità, non inserita tra i bandi e con termini chiusi prima del tempo, scatena le ire dei “giornalisti” costretti a seguire il lavoro di un’amministrazione a prezzi da fame
MONTEFIASCONE – Probabilmente chi ha predisposto la delibera 170 del 18 settembre 2018 non sapeva e forse ignorava il fatto che, pretendere la collaborazione di un giornalista iscritto all’Ordine (dei giornalisti ovviamente, ndr) obbliga gli enti ad applicare tariffe pubblicate in tabella. Il sindaco Massimo Paolini, giustamente, vista l’attuale scarsa efficacia nella comunicazione dell’ente da lui diretto ha ritenuto fosse giunto il momento di farsi affiancare da un addetto stampa che svolgesse anche la funzione di portavoce.
Secondo la delibera predisposta Maria Cristina Fanelli Fratini, la figura del giornalista tutto fare, dovrebbe partire da un presupposto fondamentale. Deve essere benestante e non deve aver bisogno di esercitare la professione per sopravvivere. Per questo il Comune è disposto a sborsare l’immensa cifra di circa 200 euro mese per 15 lunghissimi mesi.
Per la segretaria e/o il dirigente, che ha sottoposto al voto della giunta questo provvedimento, il sindaco potrà avere un portavoce tutto per sé (niente da eccepire) che sia giornalista, che faccia quindi anche da addetto stampa, “che gestisca l’informazione istituzionale attraverso stampa, audiovisivi, strumenti telematici, su argomenti, progetti, iniziative comunicati informalmente dal Sindaco, che curi l’informazione della sfera delle decisioni politiche derivante dagli atti degli organi istituzionali, ai cittadini, alla collettività e ad altri enti; partecipi ad eventuali incontri o iniziative e predisponga pubblicazioni sullo stato di realizzazione del programma che è alla base del mandato amministrativo; realizzi contenuti per eventuali campagne web e promozionali del Comune; mantenga rapporti con le testate giornalistiche o blog per la pubblicazione di notizie ed eventi con eventuale predisposizione di comunicati stampa” per la poderosa cifra di 5.625 euro lordi da spalmare, come detto, in quindici mesi (viene richiesta anche la partita iva).
E ci chiediamo anche perché l‘Ordine dei giornalisti permetta tale scempio (è forse veramente giunta l’ora della sua abolizione?).
I Comuni, o meglio, le Amministrazioni sanno perfettamente che si può eludere il passaggio “Ordine dei Giornalisti” affidandosi alla sola figura del portavoce, colui cioè che informa dell’operato del primo cittadino, differente dall’ufficio stampa che si occupa di comunicare le attività dell’Ente, due figure differenti e differentemente regolamentate (una dall’art 7 della legge 150/2000 e l’altra dalla 9 150/2000) ma evidentemente, qualcuno non ha saputo formulare bene la delibera che oggi è finita nell’occhio del ciclone non tanto perché mal scritta ma, soprattutto perché, pubblicizzata in modo che pochi potessero comunque partecipare ad una “non selezione” (il sindaco può scegliere a sua discrezione).
Con la “promessa”, come si legge sulla delibera, di pubblicare il presente bando sul sito istituzionale del Comune di Montefiascone nella Sezione Amministrazione Trasparente-Bandi e Concorsi, come dovrebbe avvenire. Ma del quale non c’è traccia, se non nelle delibere comunali che sono tutt’altra cosa.
Oltre a questo, la situazione è veramente ingarbugliata perché il sindaco cerca un portavoce, che però sia anche giornalista, che però sia anche ghostwriter, che però sia anche persona di fiducia. Un soggetto scelto non solo in base al curriculum e all’iscrizione all’ordine dei giornalisti elenco pubblicisti o professionisti, ma soprattutto (appunto perché si richiede un portavoce personale) alla “fiducia”, per queste ragioni solo ed esclusivamente lui sarà a sostenere il colloquio con il candidato/a e a sceglierlo.
Chi si aggiudicherà l’ incarico sappia prima che per vivere gli dovranno bastare 200 euro, (visto che il rapporto configura l’esclusiva) e il fortunato vincitore “non potrà esercitare per tutta la durata del relativo incarico, attività nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche”.
Come se non fosse già abbastanza selettiva questa clausola, la segretaria generale facente funzioni ne ha combinata un’altra delle sue, perché chiunque abbia comunque voglia di partecipare alla selezione fiduciaria, non potrà farlo perché la delibera è stata pubblicata sul sito del Comune di Montefiascone il 29 settembre 2018 (che si chiuderà dopo i canonici 15 giorni e cioè il 14 ottobre) ma, il termine ultimo per la presentazione delle domande è stato fissato per il 1° di ottobre.
Un bando aperto con una selezione chiusa, a cui nessuno potrà partecipare, tranne chi, dal 29 settembre al 1 ottobre (guarda caso sabato e domenica) sapeva di tale (introvabile) bando.
Sarebbe interessante, a questo punto, conoscere i nomi di coloro che sono riusciti a far giungere nella casella postale del Comune la domanda nei termini di legge.
Ci sarebbe davvero da ridere se dalle parti del Comune di Montefiascone, qualcuno non si decida a ritirare quanto prima una delibera a dir poco “ridicola”.