Dopo nove anni dall’avvio del procedimento giudiziario, il tribunale di Civitavecchia si è espresso al termine di una camera di consiglio durata oltre tre ore. Accolte le istanze della difesa rappresentata dall’avvocato Pier Salvatore Maruccio e dall’avvocato Pizzuti
MONTALTO DI CASTRO – Assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste”. A distanza di nove anni dall’avvio della vicenda giudiziaria legata all’impianto fotovoltaico di Montalto di Castro, l’ex sindaco Salvatore Carai, difeso dall’avvocato Pier Salvatore Maruccio, esce vittorioso da una questione che all’epoca fece molto scalpore nella cittadina castrense.
I fatti risalgono al 2008, 2009 e 2010 (ultimi atti). L’ex primo cittadino castrense era stato rinviato a giudizio per abuso in atti d’ufficio (art. 323 del codice penale), insieme a Claudio Montagna, titolare della società ‘’Compagnia delle Afriche’’ che aveva acquistato da Carai il terreno che poi, insieme ad altri terreni (circa duemila, tremila ettari), era stato inserito dal Comune di Montalto in quella fascia territoriale dove poter realizzare l’impianto in questione.
A seguito di una problematica di natura societaria, che atteneva alla ‘’Compagnia delle Afriche’’, nacque tutta una indagine da parte della Guardia di Finanza, in base alla quale la Procura di Roma istruì il procedimento a carico di Montagna e di Carai, ipotizzando inizialmente il reato di corruzione poi trasformato dalla stessa Procura in semplice articolo 323 relativo all’abuso. Gli atti vennero poi trasmessi alla Procura di Civitavecchia, competente per territorio, che poi, fatte le dovute osservazioni e le dovute indagini, sulla base delle risultanze operate dalla Guardia di Finanza di allora, chiese il rinvio a giudizio per il sindaco Carai e per Montagna per l’abuso d’ufficio.
Su questo procedimento, il Comune di Montalto si è costituito parte civile.
Sulla vicenda all’epoca fu istituito il ‘’Forum sociale’’, la cui direzione fu affidata al professor Marsili, un luminare che si è sempre occupato di diritto ambientale. Vennero perimetrati circa cinquemila ettari del comune di Montalto di Castro da destinare al fotovoltaico, per impianti di energia alternativa
Le scelte furono fatte sulla qualità dei terreni: i terreni non dedicati ad una coltura intensiva vennero inseriti in questo progetto. Tra questi c’erano anche due-tre ettari di terreni di proprietà del sindaco. Da questo si dedusse che in qualche modo ci potesse essere un interesse privato da parte dell’amministratore comunale. Sulla base di una delibera del 2008-2009, raccogliendo quelli che erano pure i risultati del ‘’Forum sociale’’, fu fatta una delibera consiliare alla quale parteciparono tutti i consiglieri comunali e sulla quale furono tutti concordi. Non ci fu cioè alcun voto contrario ma unanimità (a quella delibera partecipò anche Caci all’epoca in opposizione).
Non mancarono tuttavia le polemiche da più parti con chi puntò il sito contro il primo cittadino, sulla base della mancata attenzione da parte del sindaco in questa delibera, “che – spiega l’avvocato Mauccio – era una delibera di indirizzo e su questo abbiamo battuto molto”, e sulla mancanza di alcuna motivazione pregressa o transeunte che potesse far ritenere un interesse specifico del sindaco rispetto a quello che poteva essere l’interesse di carattere generale.
Giovedì sera la sentenza. Il pubblico ministero nell’udienza di giugno aveva chiesto l’assoluzione di Montagna, titolare della ‘’Compagnia della Afriche’’, e due anni per Carai.
Giovedì invece, dopo una lunga discussione, è stata accolta la tesi dell’avvocato Pier Salvatore Maruccio e del suo collaboratore avvocato Pizzuti. Dopo oltre tre ore di camera di consiglio, Carai è stato assolto con formula piena.