VITERBO – Sabato si inaugura la Stagione di Prosa 2018/2019 del Teatro dell’Unione con Massimo Dapporto in “Un borghese piccolo piccolo”, tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami per la regia ed adattamento di Fabrizio Coniglio e musiche originali di Nicola Piovani. La stagione teatrale è promossa da ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio con il finanziamento del Ministero per le attività Culturali, della Regione Lazio e del Comune di Viterbo.
“Un borghese piccolo piccolo” è un romanzo straordinario di Vincenzo Cerami da cui è stato tratto, in un secondo tempo, il capolavoro cinematografico di Monicelli. Il romanzo, che diverge dal film in alcuni nodi narrativi essenziali, è un ritratto di agghiacciante attualità. La peculiarità del romanzo è la tinta grottesca con cui Cerami descrive le umili aspirazioni del protagonista Giovanni, il borghese piccolo piccolo.
«Quella che metteremo in scena sarà infatti una tragicommedia che nella prima parte regalerà momenti di comicità a tratti esilarante. Il Borghese piccolo piccolo è Giovanni Vivaldi, un uomo di provincia che lavora al ministero, il cui più grande desiderio è quello di “sistemare” suo figlio Mario, proprio in quel ministero in cui Giovanni lavora da oltre trent’anni. Ma come ottenere una raccomandazione per il figlio? Ecco l’inizio della sua ricerca disperata di una “scorciatoia”, in questo caso rappresentata dalla Massoneria, per garantire un futuro al figlio. Le aspirazioni, il desiderio di raggirare le regole che una società democratica e civile impone, sembrano quasi connaturate nell’animo di ogni cittadino italiano.
La Scorciatoia o la raccomandazione è avvertita dalla nostra società come qualcosa di necessario per sopravvivere: forse, in fondo, non crediamo più nella possibilità di essere tutti uguali di fronte alla legge e nelle pari opportunità di emancipazione sociale ed economica. Questo è lo snodo più fortemente attuale della storia che metteremo in scena. Racconteremo questo grande romanzo classico con il sorriso, che solo i grandi autori come Vincenzo Cerami hanno saputo e sanno ancora regalarci. Per questo motivo ci affidiamo all’arte di un grande interprete del nostro Teatro: Massimo Dapporto, capace di rendere il ridicolo e il tragico nello stesso tempo, regalando grande umanità e semplicità alla famiglia Vivaldi» spiega il regista Fabrizio Coniglio.
TRAMA
Giovanni e Amalia discutono di come il figlio Mario potrà trovare un lavoro ora che ha conseguito il diploma di ragioniere. Giovanni apprende che si terrà un concorso per 1200 nuovi posti allo stesso ministero in cui lavora. Giovanni decide di iscrivere Mario, ma sapendo che lui non potrebbe farcela, va a chiedere al capufficio se può favorirlo. Il dirigente gli spiega che nel concorso vi sono due prove, una orale e una scritta; in quella orale può favorire Mario, ma in quella scritta no. Il capufficio, però, vedendo Giovanni abbattuto, gli chiede se è disposto ad entrare nella Massoneria, in modo da poter conoscere anche lui il contenuto del test, usufruendo dei “vantaggi” che godono i membri della loggia. Giovanni accetta, entra nella Massoneria e, qualche settimana prima del concorso, ottiene dal capufficio le risposte dell’esame, che fa imparare a memoria a Mario. Il giorno del concorso Giovanni e Mario si stanno recando al ministero, ma dei rapinatori che stanno scappando sparano e accidentalmente colpiscono Mario che muore. Amalia, per il dolore della morte del figlio, rimane vittima di una trombosi. Giovanni si abitua al nuovo modo di vivere, ma un giorno, quando si reca in questura per vedere i sospettati, riconosce l’assassino e non dice niente.
L’assassino viene rilasciato e mentre ritorna viene seguito da Giovanni che lo cattura e lo porta nella sua baracca vicino al lago dove con del fil di ferro lo lega e lo imbavaglia quasi fino a strozzarlo e lo tortura per diversi giorni. Nei giorni seguenti l’assassino muore, Giovanni va in pensione, ma proprio lo stesso giorno dell’agognato traguardo Amalia muore. Dopo i funerali, Giovanni ritorna a seppellire l’assassino e poi ritorna alla sua vita di prima.
Massimo Dapporto in
Un borghese piccolo piccolo
Tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami
Adattamento e Regia Fabrizio Coniglio
Musiche originali di Nicola Piovani
Con Susanna Marcomeni, Roberto D’Alessandro, Matteo Francomano, Federico Rubino
Costumi Sandra Cardini
Scene Gaspare De Pascali
Luci Valerio Peroni
Assistente alla Regia Alessandro Marmorini
Assistente ai Costumi Alice Rinaldi
Assistente alle Scene Valeria Di Maria
produzione Pietro Mezzasoma
Biglietti:
intero ridotto
Poltronissima: euro 25,00 + 2,50 prev. euro 23,00 + 2,50 prev.
Poltrona: euro 20,00 + 2,00 prev. euro 18,00 + 2,00 prev.
Palchi III settore: euro 15,00 + 1,50 prev. euro 13,00 + 1,50 prev.
Palchi IV settore: euro 10,00 + 1,50 prev.
Teatro dell’Unione
piazza Giuseppe Verdi – Viterbo
I biglietti sono disponibili presso la biglietteria del Teatro e sul sito Ticketone.
La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.
Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre attività.
Chiuso il lunedì.
Per informazioni www.teatrounioneviterbo.it e teatrounioneviterbo@gmail.com
Tel. 388.95.06.826
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