VITERBO- Assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste”.
Questa la decisione del giudice Autizi nei confronti del giornalista Paolo Gianlorenzo accusato di aver offeso nella sua onorabilità lo scrittore-giornalista-criminologo e narratore di comunità Daniele Camilli. Nel gennaio 2012, dalle colonne del giornale che dirigeva, il giornalista Paolo Gianlorenzo scrivere un duro fondo sul libro del collega, oggi prima firma del telematico cittadino Tusciaweb (almeno così dicono).
Nel suddetto articolo Gianlorenzo metteva in dubbio la fatica letteraria di Camilli: “La Mafia a Viterbo” libro, all’epoca, appena dato alle stampe, che secondo il direttore creava un inesistente allarmismo, mettendo inoltre in dubbio l’attendibilità delle fonti statisticamente rilevate in quelle pagine, ben diverse da quelle ufficiali. Nessuna fonte autorevole in materia, come possono essere le forze dell’ordine, risultava interpellata dal giornalista Camilli. Inoltre mai nessuna sentenza di mafia era passata in giudicato e celebrata a Viterbo, se non di pisciottiana memoria.
“Quella di Gianlorenzo è stata definita dal giudice Autizi reale critica giornalistica- non posso che essere soddisfatto di tale motivazione”. Questo il commento di Franco Taurchini, avvocato di Gianlorenzo che ha incassato l’ennesima vittoria in dibattimento.