ORTE- Il comitato pendolari di Orte da diverso tempo chiede al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti chiarimenti sugli innumerevoli ritardi dei treni della tratta Orte-Roma-Orte. Nella loro richiesta anche un incontro con il Ministro. Così si legge nella missiva inviata l’11 settembre al Ministero: “Quello che è successo venerdì 7 settembre non ha memoria. Gente che è arrivata a casa con 4 ore di ritardo su un tragitto che si dovrebbe percorrere in 33 minuti. Mamme costrette a pagare extra le baby-sitter, anziani abbandonati in casa da soli, bambini di pochi anni per 4 ore su un treno senza acqua e senza un minimo di assistenza. Se non fosse chiaro noi pendolari il biglietto lo abbiamo pagato anche venerdì e a noi pendolari, che siamo abbonati, nessuno rimborserà nulla. Noi siamo clienti delle ferrovie, siamo gli unici “clienti” al mondo a non avere diritto a nulla. Nessuno che si scusa, nessun responsabile, nessun rimborso. Solo un anonimo altoparlante con voce registrata che…”si scusa per il disagio”. Il primo settembre alcuni abbonamenti sulla tratta Orte-Roma sono aumentati per i pendolari del 20%. Non può andare bene così signor Ministro. Lei si è speso, appena arrivato, con belle parole per i pendolari. Le chiediamo di far seguire alle belle parole i fatti. Nel frattempo la informiamo di una forma di protesta che i nostri pendolari hanno deciso di mettere spontaneamente in atto. Quando il controllore passerà a chiedere l’abbonamento i pendolari chiederanno allo stesso di passare dopo 5 minuti e si “scuseranno per il ritardo”.Quanto ai ritardi di questi ultimi giorni vorremmo sapere chi sono i responsabili del disastro di venerdì 7 settembre e dei ritardi che si sono ripetuti l’8, il 9 e anche lunedì 10 settembre. Vorremmo inoltre che chi ha sbagliato paghi. Infine vogliamo che vengano pagate le penali previste dai contratti di servizio e che quei soldi vengono usati per un fondo per i pendolari”–
Dalla Direzione Generale qualche giorno fa è arrivata l’attesa risposta, che suggerisce loro di rimandare i reclami alle Associazioni di consumatori territoriali, che a loro volta segnaleranno ad uno specifico Osservatorio.
“Al fine di verificare la qualità dei servizi di tpl e regionali le associazioni dei consumatori riconosciute (…) possono trasmettere per via telematica all’Osservatorio (…) i dati, relativi ai disservizi di maggiore rilevanza e frequenza , proponendo possibili soluzioni strutturali per il miglioramento del servizio”.
Altro tempo che i pendolari trascorreranno tra i consueti disservizi e la troppa burocrazia che da sempre paralizza la crescita del nostro Paese.