TERNI – “Nell’ultimo periodo ho ricevuto numerose richieste di “aiuto” da parte della cittadinanza rispetto la situazione dell’ospedale Santa Maria di Terni”. Lo dichiara il capogruppo Lega Umbria, Emanuele Fiorini. “Da alcuni giorni – spiega – non è possibile fare l’esame angiografico che in questi anni ha contribuito a salvare la vita a tanti pazienti con aneurisma cerebrale. Al di là della tragedia che ha colpito uno dei Dirigenti medici della Struttura, l’Azienda ha permesso che la responsabile f.f. lasciasse l’ospedale di Terni per approdare in altra regione, allettata da quel concorso mai indetto presso il nostro nosocomio. Il risultato è che ora nessun altro medico presente è in grado di svolgere la stessa attività. Quindi, un paziente che accede all’ospedale, al quale viene diagnosticato un aneurisma cerebrale, non può essere trattato e deve essere trasportato alla struttura di Perugia. Per ora non sarà possibile rispettare la lista di attesa per gli esami già programmati con impatto negativo anche sul numero di interventi che coinvolgono il reparto di Neurochirurgia.
A ciò si aggiunge quanto sta accadendo nei reparti di Ortopedia, Urologia, Rianimazione, Neurochirurgia, medicina d’urgenza e (a breve) cardiochirurgia che a fronte di scelte di opportunità personali e/o pensionamenti, hanno registrato l’uscita dei dirigenti responsabili senza che sia stato attuato un ricambio generazionale.
Tra l’altro, ora che si sta provvedendo a difficili operazioni di riparazione, si prendono decisioni incomprensibili dal punto di vista delle necessità e della cronologia. Ad esempio, visto che sono molti i ruoli di responsabilità da ricoprire, perché si inizia da quelli più recenti come la Neurochirurgia e il terzo reparto di Urologia, e non da reparti come l’Ortopedia e la Rianimazione dove da anni le carenze di personale medico stanno mettendo a dura prova l’attività di questi reparti? Da quale logica scaturiscono certe scelte?
La mancanza cronica del personale di anestesia, inoltre, ha causato la diminuzione delle sedute operatorie, allungando così le liste di attesa per i pazienti, creando un danno economico all’Azienda ospedaliera considerando turnazioni insostenibili per il personale interessato.
Sempre per carenza di personale, il reparto di ortopedia è oramai limitato ad intervenire solo in caso di traumatologia in urgenza; questo aspetto si riverbera in modo negativo anche sulla professionalità dei medici presenti, che limitati nel loro perimetro di intervento, non hanno la possibilità di esprimere appieno le proprie potenzialità e al tempo stesso costringe gli utenti ternani a rivolgersi altrove.
Oltre alla carenza di personale medico, si aggiunge anche quella del personale infermieristico e degli OSS (operatori socio sanitari), che mette in grande difficoltà il corretto funzionamento dell’attività sanitaria, caricando sulle spalle dei lavoratori orari e turnazioni insopportabili.
Ritengo fondamentale avviare un tavolo di confronto tra l’amministrazione di Terni, la Regione Umbria e i massimi vertici dell’azienda ospedaliera ternana. Stiamo valutando anche la possibilità di rivolgerci al Ministero della Sanità per richiedere l’invio di una “task force” in grado di valutare lo “stato di salute” del nosocomio ternano”.