ROMA – SDS e GPI le due società vincitrici della gara d’ appalto per l’affidamento del servizio Cup e Recup delle aziende ospedaliere del Lazio invitate ieri mattina al tavolo di concertazione presso l’Ispettorato del Lavoro non si sono presentate, aprendo così ufficialmente una vertenza con i propri lavoratori.
Sono oltre 2.500 lavoratori, di cui 150 di Viterbo e provincia (per l’80% donne e categorie disagiate), i dipendenti di Cup, Recup e uffici amministrativi delle Aziende Ospedaliere e sanitarie della Regione Lazio a ritrovarsi a passare, a seguito della nuova gara appalto indetta dalla Regione Lazio, dall’attuale contratto nazionale del commercio di quarto livello, ad un contratto di lavoro “multiservizi e servizi integrati” di terzo livello.
Questo passaggio, in soldoni, equivale ad una decurtazione che varia dai 200 ai 300 euro in meno sui salari.
ll M5S, dopo che l’assessore regionale al lavoro del PD si è avvalso della facoltà di non rispondere di fronte alle due commissioni sindacali congiunte, ha inoltrato denuncia alla Corte dei Conti, all’ANAC e all’Ispettorato del Lavoro con l’intento di accertare la regolarità della procedura di assegnazione.
Il primo incontro presso l’Ispettorato del Lavoro per risolvere l’intrigata questione era in programma ieri dove, alla presenza di Asl , Cgil, Cisl, Uil e Cobas hanno comunque formalizzato il verbale con allegato il contratto Nta dell’azienda uscente che ribadisce il livello di inquadramento professionale e salariale.
Nessun accordo raggiunto dunque; a questo punto cosa farà l’ispettorato?
Da questa mattina le due nuove aziende subentreranno presso la Asl Roma 2 e Policlinico Tor vergata, trovandosi con dipendenti che non hanno firmato il contratto di lavoro e che quindi non si presenteranno sul posto di lavoro.