La consigliera regionale del M5S: “ho avuto sempre un buon rapporto di collaborazione con gli uffici dell’Azienda Ospedaliera di Perugia ma trovo inammissibile tale politica di opacità, che solleva particolare perplessità durante questi mesi in cui vi è un gran pullulare di bandi per assunzioni, collaborazioni, consulenze”
Di Maria Grazia Carbonari, consigliere regionale M5S Umbria
Come vi sentireste se affidaste un lavoro ad un professionista, lo pagaste e quando gli chiedete conto del lavoro lui rispondesse: “Non sono tenuto a dirtelo per ragioni di privacy”.
Sembra assurdo, ma all’Azienda ospedaliera di Perugia sta succedendo proprio questo!
Non basta che nell’Albo pretorio online le delibere restino pubbliche inspiegabilmente solo per 15 giorni. Alcune di queste (come la DDG 2347/2018 di oggi) vengono addirittura secretate con il pretesto della “privacy”: http://albopretorionew.ospedale.perugia.it/albo/
Non parliamo di analisi mediche o dati sensibili, ma di una “proroga di incarico di consulenza”. L’obbligo di pubblicazione sarebbe specificatamente previsto dall’articolo 15 del decreto legislativo 33/2013, che impone la pubblicazione di: nominativo, estremi atto conferimento incarico, curriculum vitae, compensi e altro. È inoltre obbligatorio mantenere pubblici i dati per 3 anni dalla fine dell’incarico.
Ho sempre avuto un rapporto di cordiale collaborazione con il personale degli uffici dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, ma trovo inammissibile tale politica di opacità, che solleva particolare perplessità durante questi mesi in cui vi è un gran pullulare di bandi per assunzioni, collaborazioni, consulenze (dove si ripetono sempre gli stessi nomi, come nel caso degli avvocati).
La gestione sanitaria della Regione ogni anno assorbe più di 1,8 miliardi di euro, oltre l’ 80% della spesa corrente! Sono soldi nostri e abbiamo il diritto di sapere come vengono spesi, a chi vengono dati e per fare cosa.
Su questa vicenda informerò l’ANAC e altre autorità competenti affinché valutino la regolarità di tali condotte ed eventuali responsabilità in capo ai dirigenti e al “responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza”.
Il tratto distintivo tra le vere democrazie e i paesi tirannici e corrotti è la reale possibilità che i cittadini hanno di controllare i loro rappresentanti. Una informazione chiara e aggiornata è perciò l’essenza stessa della democrazia.