Entra in vigore da domani 19 dicembre il nuovo regolamento interministeriale che impone la nuova etichetta “pane conservato” per distinguerlo dal “pane fresco” prodotto nei forni artigianali.
Una vittoria per i panificatori artigianali che da tempo chiedevano di tutelare i consumatori distinguendo il loro pane da quello ottenuto industrialmente all’estero e distribuito precotto o surgelato. Una valorizzazione del metodo tradizionale di panificazione che ha visto gli artigiani in prima fila: già nel 2013 avevano ottenuto una legge regionale in ateria, ma ora l’estensione a livello nazionale della distinzione tra “fresco” e “conservato” sancisce una effettiva tutela per la qualità del prodotto.
«In Regione Veneto – spiega Nicola Trentin, presidente dei Panificatori di Confartigianato Imprese Veneto – i veri forni artigianali sono calati negli ultimi 5 anni di 95 unità. La qualità ci ha in parte salvaguardato ma, con il calo dei consumi ed il boom dell’import di prodotti semilavorati e congelati dall’Est Europa, +79% solo nel 2017 e +433% dal 2012, senza una norma che distingua il pane fresco da quello precotto e i forni dalle rivendite rischiavamo di perdere una fetta importante del nostro patrimonio di sapienza nella panificazione».
In base alle nuove disposizioni, il termine ‘panificio’ indica l’impresa che, con i suoi impianti, svolge l’intero ciclo di produzione, dalla lavorazione delle materie prime fino alla cottura finale e il ‘pane fresco’ è quello ottenuto secondo un processo di produzione continuo, senza che vi siano interruzioni per il congelamento o la surgelazione.
Oggi lavorano in Veneto 1.538 imprese, la maggior parte delle quali sono forni che producono pane fresco (1.449). Venezia è la provincia con il numero maggiore di imprese di panificazione 329. La spesa media mensile delle famiglie nel nordest per pane e cereali è cresciuta di +3,3% passando sa 75,4 euro a 77,9 euro. Dato questo però da imputare più alla crescita dei prezzi ed alla ricerca di pani più ricercati e quindi più costosi che ad un aumento delle quantità di prodotto.