VALLERANO – Riceviamo e pubblichiamo: Nonostante la legge regionale n.5 del 2014 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque” emanata dalla Regione Lazio, la società Talete sta facendo da padrona in ottemperanza del servizio di fornitura delle acque.
Giovedì 13 dicembre i nostri consiglieri comunali hanno partecipato all’iniziativa del comitato Noncelabeviamo, dove erano presenti altri amministratori, di vari schieramenti politici: un chiaro segno di ricerca e volontà di trasversalità su argomenti così primari.
Non tollereremo più gli squallidi teatrini, già visti durante la nomina del nuovo presidente, che hanno oltretutto indignato l’intera provincia; tutti gli amministratori, ed i sindaci, devono muoversi affinché venga trovata una soluzione per far tornare l’acqua pubblica e con costi di gestione più bassi.
Il Consiglio Comunale di Vallerano, nel 2016, aveva votato in maniera unanime sia l’uscita da Talete che la proposta di indire un referendum popolare insieme ai comuni limitrofi, anche se, come previsto da statuto, soltanto consultivo.
Sempre nel 2016, la Giunta Comunale aveva dato mandato agli avvocati di trovare una soluzione per uscire da Talete.
A tutti questi documenti, a oggi, non è stato dato alcun seguito, o perlomeno non lo è stato comunicato alla popolazione, stanca ormai di pagare questi salassi e con la Talete SPA pronta ad aumentare le bollette del 9%, notizia non ancora confermata ma che ormai non ci stupirebbe.
Siamo disposti a proporre un referendum consultivo per l’acqua pubblica, tenendo presente tutte le varianti e le proposte del caso, o tramite Consiglio Comunale, o tramite raccolta firme: secondo statuto circa 450.
Come da nostra politica e modus operandi, il popolo ha la sovranità, che non può essere ceduta o svenduta per dei meri interessi privati o di partito, pertanto faremo tutto ciò che è in nostro potere per far sì che l’acqua torni pubblica.
CasaPound Italia Cimini