Viterbo – Si è svolto qualche giorno fa presso la Asl di Viterbo l’incontro tra i lavoratori Cup e Recup e i vertici di GPI, azienda che ha da poco vinto la gara d’appalto regionale per la gestione delle aziende ospedaliere del Lazio, e che vorrebbe assumerli con contratti che hanno scatenato il putiferio di quasi tremila lavoratori del Lazio. Demansionamento e diminuzione dei (già da fame) salari, sono stati al centro del sospirato incontro. Clausola di flessibilità, orari, retribuzione annuale lorda, GPI si è detta disposta ad accogliere alcune delle loro richieste.
I lavoratori dal canto loro saranno disposti a firmare “Nel momento in cui il contratto sarà regolare e non differente dal precedente. Se ci troviamo in questa situazione è colpa dei sindacati che non ci hanno tutelato- affermano alcuni di loro- solo il Cobas ci ha sostenuto”.
Nel frattempo è stato prorogato fino all’ 8 gennaio il contratto con Nta società uscente, che non potrà però sostenere protrazioni all’infinito.
Dopo lo sciopero sotto la Regione Lazio di qualche giorno fa è giunta una nota del Cobas che recita: “Zingaretti vuole risparmiare “taglieggiando i salari dei precari della sanità e favorire i profitti delle aziende amiche. In più di un’occasione la Giunta Zingaretti ha spergiurato che il subentro delle società in R.T.I. GPI/Mimosa/InOpera non avrebbe comportato alcun taglio alle retribuzioni. Ebbene, ora le bugie dette più volte dagli assessori D’Amato e Di Berardino sono sotto gli occhi di tutti.
La gara centralizzata si è svolta, sia nella fase di valutazione delle offerte che in quella in corso di subentro delle società aggiudicatarie nelle singole Asl/Aziende ospedaliere, in grave violazione delle norme previste nel codice degli appalti e nello stesso capitolato di gara. La Regione Lazio e le Asl/Aziende ospedaliere hanno acconsentito al demansionamento di massa del personale da anni addetto a tali attività e alla riduzione delle retribuzioni, permettendo la stipula di contratti di lavoro assolutamente illegittimi, a causa dell’errato inquadramento del personale e dell’assenza della griglia oraria individuale, clausola essenziale nei contratti di lavoro a tempo parziale. I cambi appalti in corso devono essere sospesi fino a che non sarà riconosciuto al personale il corretto inquadramento e la giusta retribuzione. Altrimenti significa che per Zingaretti la Regione Lazio è un porto franco dove si può far carta straccia della Costituzione e delle leggi dello Stato, dove si può impunemente ridurre i salari a chi già vive di salari bassissimi, dove impunemente si può demansionare lavoratrici e lavoratori che da 5, 10, 15 20 anni svolgono le mansioni di assistente amministrativo per la Sanità del Lazio”.
Tutte denunce presentate presso Corte dei Conti, Anac, Ispettorato del lavoro e Consiglio di Stato, che dovranno pronunciarsi, nel frattempo la battaglia dei lavoratori viterbesi non si ferma e il 28 dicembre parleranno della loro grave situazione al Prefetto di Viterbo.