PERUGIA – No al burqa nelle sedi istituzionali e negli ospedali. A chiederlo è la Lega Umbria con i consiglieri regionali Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini che, dopo i funerali di Antonio Megalizzi, il giornalista ucciso a Strasburgo durante un attacco terroristico e l’uccisione delle due ragazze scandinave in Marocco, chiedono alla Regione Umbria di accantonare le divergenze politiche e approvare un atto di buon senso.
“Non vogliamo che una comunità rinneghi le proprie usanze, chiediamo solo al Pd che governa questa Regione un maggior controllo sul fronte sicurezza.
Non possiamo continuare a far finta di niente, i fatti di cronaca dimostrano che l’islam moderato non esiste: occorre adottare norme preventive che possano tutelare i cittadini.
Da qui la proposta a firma Lega Umbria di non accettare nelle sedi istituzionali quali Regione, Provincia, ospedali o presidi sanitari, donne con il viso completamente coperto: il velo che nasconde il volto ne impedisce il riconoscimento e rende difficile l’identificazione ponendo la donna in uno stato di inconcepibile subalternità rispetto all’uomo.
Una condizione che, se sommata ad altri comportamenti come l’ostacolo alla scolarizzazione o all’ascesa sociale, confermano la scarsa volontà da parte del mondo islamico di integrarsi nella società occidentale.
Come Lega riteniamo che le tradizioni e i costumi religiosi non possono rappresentare giustificati motivi di eccezione rispetto alle esigenze di sicurezza all’interno delle strutture pubbliche.
Paesi europei quali Belgio, Francia e alcuni land della Germania si sono già attivati in questo senso, nel 2015 anche la Regione Lombardia ha approvato una delibera su questo indirizzo.
Ci aspettiamo che la giunta Marini faccia prevalere il buon senso ai colori politici”