VITERBO – Tutti di nuovo intorno al tavolo della prefettura: lavoratori di Cup e Recup, rappresentanti sindacali di Cgl, Cisl e Uil, Asl e Gpi, azienda vincitrice della gara d’appalto regionale sui servizi ospedalieri. I contratti, pur se parzialmente modificati da GPI, azienda entrante, non vanno bene. Vogliono di più i quasi 100 lavoratori viterbesi ( circa 50 hanno accettato i contratti “da fame”proposti) che ieri sono riusciti ad ottenere una dilazione (differimento tecnico ndr) di 48 ore sulla firma dei contratti. Ci si riaggiorna domani, di nuovo dal prefetto, Giovanni Bruno, questa volta (si spera) per definire. Eliminazione spending review, introduzione di ore aggiuntive a disposizione, abolizione delle clausole flessibili, quelle che modificano la collocazione della sede dove prestare servizio secondo necessità del datore di lavoro, queste alcune delle richieste avanzate dai lavoratori. Una trattativa lunga e faticosa, portata avanti annasenza il sostegno della politica, nessun consigliere regionale (o anche comunale) che abbia manifestato solidarietà a questi poveri lavoratori, dove a farla da padrone è il demansionamento, la riduzione del monte ore e la conseguente riduzione di salario prospettati da GPI, società che ha necessità di prendere servizio al più presto per non vedersi applicate eventuali penali.
I preesistenti contratti, questo chiedono i lavoratori che dovrebbero sottoscrivere i nuovi (vedi foto sopra). Con Nta, ( società uscente) era riconosciuto loro il quarto livello (commercio) del contratto collettivo nazionale, mentre oggi sono al terzo e “multiservizi”. Diversi i momenti di tensione durante il lungo incontro, dove sono state rivendicate professionalità e preparazione non riconosciute dalle “misere” proposte presentate. E’ stato il prefetto, che dopo aver pazientemente ascoltato tutte le motivazioni dei presenti ha perentoriamente dichiarato di voler chiudere la questione giovedì.