Ieri la requisitoria di oltre tre ore dei pubblici ministeri Mirko Piloni ed Allegra Migliorini in udienza preliminare, davanti al giudice Francesco Filocamo. Sono 13 le persone con reati contestati a vario titolo, a partire dalla bancarotta fraudolenta
CIVITAVECCHIA – Tutti rinviati a giudizio. È questa la richiesta arrivata ieri mattina al termine della requisitoria dei pubblici ministeri Mirko Piloni ed Allegra Migliorini nei confronti delle tredici persone indagate nell’inchiesta sul fallimento della Privilege Yard.
Mentre infatti il cantiere nella zona nord del porto, dove fa ancora bella mostra di sè lo scheletro del P430, il magayacht mai completato, è pronto a voltare pagina con l’acquisto dello scafo e del cantiere da parte della Royalton maltese, va avanti al Palazzo di Giustizia l’udienza preliminare sulla delicata vicenda. In ballo milioni di euro, un’area da 11 ettari alla Mattonara ed un megayacht che non è mai stato completato, con intrecci bancari ed un fallimento giunto dopo anni di dubbi ed incertezze.
Dall’ex amministratore delegato Mario La Via all’ex direttore amministrativo Antonio Battista, passando per il perito della banca ed il progettista Angelo Di Paolo: sono diversi i soggetti indagati dalla Procura che devono rispondere di una serie di reati relativi al fallimento del cantiere, a partire chiaramente dalla bancarotta fraudolenta.
E così ieri, davanti al giudice Francesco Filocamo, i pubblici ministeri Piloni e Migliorini – che hanno ‘‘ereditato’’ l’inchiesta dal sostituto procuratore Lorenzo Del Giudice, trasferito poi al ministero a Roma – al termine delle loro requisitorie hanno chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati, andando a ricostruire la tesi accusatoria e ripercorrendo quanto accaduto attorno a quel cantiere, andando a chiarire le diverse responsabilità, convinti che il dibattimento possa servire proprio ad approfondire la questione.
Dopo la discussione dell’unica parte civile ammessa, l’associazione Caponnetto, ‘udienza è stata rinviata al 18 gennaio per le discussioni degli avvocati degli indagati.