VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: Dai primi di dicembre, la Federazione del Sociale Usb e l’associazione l’Altro Circolo hanno lanciato un appello, tramite testate on line, per fronteggiare l’emergenza freddo e scongiurare la possibile morte di chi è costretto a vivere per la strada. Tantissime le persone che hanno risposto, offrendo coperte, abiti e generi di primo conforto, si è venuta così a creare una vera e propria rete solidale. I volontari si sono adoperati in uscite serali, portando conforto e sorrisi a chi per diversi motivi è costretto a vivere per strada.
Riteniamo umilianti e fuori luogo le esternazioni della consigliera Salcini che parla di civiltà e utilizza aggettivi come “ubriachi” e “drogati” per indicare persone in situazioni difficili a livello economico e personale.
Si parla di situazione pericolosa ma ai volontari, che li hanno visitati nelle fredde notti delle feste natalizie e non solo, non è sembrato di aver a che fare con persone pericolose, semmai sole e bisognose di aiuto e di cure.
Altro dato che chiediamo alla consigliera di verificare è il dato relativo alla sicurezza che in maniera inopportuna la stessa associa a persone non italiane. Può capitare, quando si è così convinti di essere detentori della verità, di lasciarsi sfuggire i dati relativi alla reale situazione della sicurezza in città. Gli ultimi giorni del 2018 le forze dell’ordine hanno reso pubblico il resoconto annuale dei reati commessi a Viterbo, sia la Questura sia i Carabinieri hanno detto di aver rilevato una diminuzione dei reati rispetto al 2017. Per la Questura i reati rilevati sono passati da più di nove mila del 2017 ad 8500 del 2018, mentre per i Carabinieri nel 2018 i reati commessi in totale sono stati poco più di sette mila, quasi mille e cinquecento in meno rispetto allo scorso anno.
Secondo Fabio Piacenti, presidente di Eures Ricerche, nel Rapporto UPI pubblicato a dicembre 2018, il numero di reati commessi da cittadini stranieri è diminuito.
A fa riferimento alla sicurezza di fronte a persone senza fissa vorremmo ricordare i dati che riguardano la sicurezza che ci sta veramente a cuore e che riguarda tutti i cittadini, italiani e non:
la sicurezza sul lavoro.
Nel 2018 i morti sul lavoro sono stati 1450 con un aumento del 10% rispetto al 2017. Nella Tuscia la Asl ha rilevato irregolarità nel 50% delle aziende agricole controllate. E lo scorso anno quattro persone sono morte di lavoro e quasi 500 hanno subito un grave infortunio. Non sono quattro o cinque senzatetto a minare la nostra sicurezza di cittadini, nè i migranti che muoiono di lavoro come e più degli italiani. Sono i luoghi di lavoro insicuri, le strade dissestate, le scuole fatiscenti, l’arsenico nell’acqua, i pesticidi nella falde acquifere.
Soprattutto, l’insicurezza sono le amministrazioni che non fanno nulla per contrastare lo sfruttamento e gli abusi all’interno e all’esterno del posto di lavoro, la sottrazione dei diritti basilari a cui tutti dovrebbero avere accesso. La vita e la sua qualità vengono messe a rischio tutti i giorni, ma le istituzioni troppo spesso nascondono le loro responsabilità dietro la favola dei pericolosi migranti e senza fissa dimora.
Ada Tomasello – Usb Federazione del Sociale
Gian Carlo Mazza – Associazione L’Altro Circolo