Roma – Con la delibera della Regione Lazio, approvata lo scorso 22 gennaio, si completa l’iter avviato dal Consorzio di Tutela Vini di Orvieto per la limitazione di nuovi impianti per la Doc Orvieto e Orvieto Classico.
Dopo la decisione assunta dalla Giunta regionale dell’Umbria, anche il Lazio accoglie la richiesta del Consorzio in merito alla richiesta di esclusione temporanea della possibilità di iscrizione dei vigneti allo schedario ai fini dell’idoneità alla rivendicazione della Denominazione di Origine Controllata.
Nel suo complesso la zona di produzione delle uve per l’Orvieto Doc interessa, in tutto o in parte, il territorio di 18 comuni, 13 in provincia di Terni e 5 in provincia di Viterbo, con una superficie vitata di circa 2100 ettari ai quali nei prossimi anni andranno ad aggiungersi, nel territorio umbro, circa 230 ettari di nuovi impianti di vigneti derivanti dall’utilizzo degli ex diritti della riserva regionale e da nuove autorizzazioni concesse in base a un decreto ministeriale del 2015, con un incremento di circa l’11 per cento del potenziale produttivo della Doc Orvieto.
Elementi che, rapportati ai dati di vendita dell’Orvieto, hanno necessariamente richiesto un intervento lungimirante del Consorzio proiettato alla salvaguardia e alla valorizzazione della qualità e dell’immagine dell’Orvieto Doc. Valutazioni recepite dalle stesse Regioni Umbria e Lazio che, accogliendo le richiese del Consorzio, hanno deliberato di limitare l’impianto nuovi vigneti per la Doc Orvieto e Orvieto Classico.