Viterbo – Si è svolta ieri la marcia a favore della Legalità, organizzata da Cgl, Cisl e Uil, a cui hanno preso parte tante, tantissime associazioni di categoria, qualche rappresentante delle scuole e quasi tutti i politici: dai consiglieri comunali agli assessori regionali. C’ è chi parla di 500 presenze, mentre in realtà erano “solo” 200. Sicuramente ci si aspettava una maggiore partecipazione da parte dei “semplici” cittadini.
Sono loro ad essere mancati, il cuore pulsante di Viterbo, quelli che sostengono quando glielo chiedi che in città la mafia c’è, eccome! Evidentemente rimane solo una chiacchiera da bar, un argomento per cui non combattere e non metterci la faccia, una questione che devono risolvere dai piani alti e per il quale non scendere in strada. Un corteo che mette in luce la distanza dei cittadini dalle istituzioni e da un sentimento comune tanto sentito a parole, ma non nei fatti.
In tanti continueranno a lamentarsi e ad alzare muri di omertà verso il malaffare, che senza il contrasto della società civile continuerà a proliferare, in pochi scenderanno in strada per combatterlo, e la Fiaccolata di ieri ce lo ha dimostrato.