Dal 24 febbraio al 5 marzo. Due km di sfilata, 3mila figuranti, il rituale Rogo de o’ Puccio e 20 carri completamente artigianali per lo storico carnevale in terra falisca. Dalle ore 14.30 da Piazza della Liberazione
CIVITA CASTELLANA – Ormai entrato nelle mappe di tutti gli amanti dei carnevali e delle sfilate d’Italia, domenica 24 febbraio, domenica 3 marzo e martedì 5 marzo torna il tradizionale Carnevale Civitonico di Civita Castellana (VT): 20 carri allegorici e 3000 figuranti per una sfilata di 2 km nell’antica Falerii Veteres, un incanto per spettatori di ogni età e ceto, nel cuore della terra falisca, ai piedi di una scenografia d’eccezione costituita da monumenti come il Forte Sangallo, il duecentesco Duomo, Palazzo Onorati e molti altri.Vera e propria festa a cielo aperto, libera e aperta a tutti, in grado di unire amanti della festività e goliardia tipica, il Carnevale Civitonico è uno dei più amati e seguiti d’Italia con migliaia di spettatori che accorrono ogni anno da ogni parte della penisola per omaggiare dei protagonisti unici: gli artigiani e i carnevalari che per 12 mesi ideano, disegnano e realizzano a mano ogni singolo pezzo delle grandi macchine mobili che sfilano per i viali, rendendo ancor più suggestivo uno scorcio naturale e urbano già di per sé magico.
Il Carnevale Civitonico, infatti, è un luogo unico per tornare alle proprie radici e per uscire dal proprio personaggio, indossando per un giorno i panni di qualcun altro che ha solo voglia di celebrare e divertirsi, ballare, cantare, sorridere e giocare. Il divertimento sta nella musica, nei carri allegorici di cartapesta che danno sfogo alla fantasia in forme e colori meravigliosi, nei costumi ricercatissimi quasi come sculture di tessuti, ma sta anche nello sfottò, nella goliardia e negli attacchi al buoncostume tipici di questa giornata ed egregiamente rappresentati da alcuni gruppi mascherati. Un incontro giocoso, rituale e tutto carnevalesco tra sacro e profano, in un ironico e dissacrante – come da tradizione – “scherzo” con il potere e le sue forme.
Insieme alle sfilate e alle attività per i bambini, il Carnevale Civitonico si chiuderà come ogni anno con il simbolico passaggio rituale costituito dallo scenografico Rogo de O’ Puccio, ossia il rogo di un pupazzo di carta pesta alto oltre 3 metri. Un evento spettacolare che raccoglie turisti da tutta Italia per testimoniare la morte rituale del carnevale, un annientamento simbolico della stagione passata, che si rifà alle antiche tradizioni che si perdono nel tempo e nello spazio, ritrovandosi in culture europee ed extraeuropee (Il ramo d’oro. Studio sulla magia e la religione di James George Frazer, prima stesura 1890).