Intanto continua la fuga da Fratelli d’Italia (o quel che ne rimane) ormai apertamente schierata per le primarie tra Grasso (civico di centrodestra) e Petrelli (civiche di sinistra, estrema sinistra e ambientalisti)
CIVITAVECCHIA – In molti ieri si aspettavano un colpo di scena. Quale? La frantumazione dei partiti del centrodestra difronte alle pressioni di persone che avevano, come missione, solo all’apparenza, di trovare maggiore unità sostituendo il candidato designato Enrico Zappacosta.
Grande tensione dunque. Tutte le segreterie in fibrillazione riunite. Lega, Forza Italia, Udc e liste civiche di centrodestra e trasversali.
Appuntamento per le 19. La tensione palpabile e la partecipazione sentita e massiccia. I segnali di disgelo pervenuti da Fratelli d’Italia non sono serviti a rasserenare gli animi. Sì perché né Marco Silvestroni, né tantomeno Andrea Augello, erano nelle condizioni di fermare la corsa verso le primarie del loro ex candidato sindaco Massimiliano Grasso.
Proprio nella giornata di ieri, infatti, il leader de La Svolta, dopo essere volutamente scomparso dai radar e staccato il telefono, ha fatto capire che non aveva alcuna intenzione di tornare indietro sulle proprie decisioni, nonostante il passo indietro chiesto al candidato della Lega Enrico Zappacosta.
Ora Grasso dovrà vedersela con Petrelli il 24 marzo prossimo con quest’ultimo scatenato in bicicletta a far propaganda in tutta la città.
Fratelli d’Italia e quel poco che ne rimane (la maggioranza del partito ha salutato e predisposto la lista civica Fratelli di Civitavecchia con Zappacosta sindaco) candiderà i suoi uomini e il simbolo con il vincitore delle primarie (sperando che non sia il trotskista Vittorio Petrelli).
Nel frattempo però continua a perdere i pezzi. Un iscritto e membro del direttivo del circolo di Fratelli d’Italia, Antonio Matrone, ha salutato la truppetta in ritirata dalla siberia e si è candidato nella seconda lista del Movimento 5 Stelle. Antonio Matrone ha partecipato alle importanti riunioni organizzate da Paolo Iarlori. Sto Matrone era una garanzia per quelli dell’Almirante.
Forse Marco Silvestroni, che trascorre troppo tempo dentro le gallerie e quindi non in grado di rispondere né richiamare al telefono, dovrebbe spiegare ai “fratellini” rimasti nel circoletto ridotto alla bocciofila, la genesi del partito che lo ha fatto diventare deputato. Quelli del circolo “Giorgio Almirante” hanno poche idee e molto confuse; non è sufficiente sfoggiare una bandiera della Decima per essere accreditati con un popolo che, a differenza loro, ha le idee molto chiare.