Civitavecchia – Riceviamo e pubblichiamo -“Il Porto di Civitavecchia è in una crisi drammatica.
Non è mia abitudine fare allarmismi, ma è ora che si dica la verità su ciò che sta accadendo nel porto di Civitavecchia. Rettifico, ciò che non sta accadendo.
Il nostro porto, al di là degli articoli giornalistici di rito, a volte trionfalistici, è in profonda crisi.
L’aumento del settore crocieristico così come dei traffici Ro-Ro e Ro-Ro pax non deve indurre a pensare che il nostro scalo navighi in buone acque. Tutt’altro. Gli aumenti indicati, infatti, non rappresentano la cartina al tornasole per carpire lo stato di salute del nostro scalo.
I traffici che portano lavoro, che fanno da moltiplicatori per l’economia portuale e, di conseguenza, per quella territoriale sono in forte sofferenza, per usare un eufemismo, e ciò che affermo è facile da costatare. Se si volge lo sguardo verso il porto, si notano, tra le altre cose, le gru quasi sempre ferme.
Se vogliamo analizzare il traffico dei containers dobbiamo sempre, e purtroppo, registrare la volontà del terminalista-armatore, nonché concessionario in monopolio, di usare il nostro scalo solo per parcheggiare i vuoti e movimentare poche migliaia di unità dry. E la cosa tragicomica è che si vorrebbero concedere ulteriori anni di autorizzazione ad operare nel terminal container, quando è palese che l’Armatore che lo controlla ha chiaramente intenzione di sviluppare i traffici di tutti i porti del Mar Tirreno tranne che del nostro, e gli investimenti recenti sono lì a dimostrarlo. Questo, oltre che illogico, ormai non è più tollerabile.
Ma ciò che veramente è diventata, purtroppo per noi, una barzelletta per la portualità nazionale ed internazionale è la questione della vertenza delle frutta esotica dell’impresa CFFT.
In un porto in recessione di traffici merci, come il nostro, i vertici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale altro non hanno fatto che complicare la questione amministrativa che si è logicamente ripercossa su quella commerciale. Perché rispetto ai primi tre mesi del 2018, il traffico delle banane ha perso il 56 % con circa 12.400 tonnellate in meno. E la cosa veramente kafkiana è che stiamo parlando di un traffico che i clienti vorrebbero incrementare. Assurdo.
Allora, qui qualcuno ci deve dire la verità, assumersi le proprie responsabilità ed attivarsi per rimuovere gli ostacoli ad un traffico ormai vitale come quello delle banane.
Sembra quasi che a Molo Vespucci ci sia chi, per motivazioni ignote ed incomprensibili, sta complicando o rallentando la soluzione amministrativa.
Non è più possibile andare avanti in questo modo.
Qualcuno, sempre a Molo Vespucci, dovrebbe capire che noi abbiamo la responsabilità di centinaia di famiglie e proprio per questo ci stiamo attivando, insieme ai sindacati che fin qui hanno svolto un ottimo lavoro, per intraprendere tutte le strade al fine di arrivare alla soluzione dei problemi che affliggono il nostro scalo, per il bene comune del Porto ma soprattutto per il bene di una città come Civitavecchia che ha urgente bisogno di risposte lavorative.
Soluzioni, peraltro, che insieme ai nostri tecnici avevamo suggerito già da tempo, ed in più di un’occasione, ai vertici dell’AdSP. Suggerimenti che, purtroppo, per loro volontà sono caduti nel vuoto.”
Patrizio Scilipoti
Vice Presidente della Compagnia Portuale Civitavecchia