Il nodo è solo di Fratelli d’Italia che è nel dubbio amletico “un omo na’ donna o n’omo”
CIVITAVECCHIA – Il sindaco Ernesto Tedesco è ormai prossimo alla nomina della giunta che lo accompagnerà per i prossimi cinque anni. Nello scacchiere tutto sembra procedere come da programma. Due assessorati alla Lega che è pronta alla variabile Fratelli d’Italia. Andiamo a spiegarci meglio.
Nella spartizione dei ruoli e compiti Forza Italia mantiene i tre assessorati (due uomini e una donna). I nomi li sappiamo ormai da una vita. Roberto D’Ottavio, Sandro De Paolis e una tra Manola Camilletti e Giacomina De Fazi.
La Lega ha sul tavolo i nomi di Leonardo Roscioni e Stefania Meniconi. La Lista Civica per Tedesco Sindaco ha deciso per Manuel Magliani.
Fratelli d’Italia ha in mano le sorti di Massimiliano Grasso. Se confermeranno l’assessorato esterno a danno di una donna (Simona Galizia) la Lega è pronta a nominare due donne e rinunciare alla candidatura di Roscioni.
Il problema però è romano. Francesco Lollobrigida ha chiesto espressamente che sia una donna iscritta al partito ad essere nominata e il nodo è proprio questo. Se passa la linea romana salta la posizione di Massimiliano Grasso che sarebbe quindi dirottato verso la presidenza di una delle società partecipate.
Insomma, alla fine, servirà l’intervento della leader nazionale del partito Giorgia Meloni per mettere fine a questa diatriba tutta interna a Fratelli d’Italia.
Come al solito la più disponibile al dialogo, come dall’inizio della campagna elettorale, quando la coalizione, per andare unita, fece fare un passo indietro a Enrico Zappacosta, è proprio la Lega.
Sono limature, certo, il problema è che Fratelli d’Italia nella scellerata ed improvvida decisione di eliminare dalle proprie fila un personaggio del calibro di Dimitri Vitali, sta pagando il prezzo più alto.
Già!
Proprio Dimitri Vitali ha consentito alla Lega e al suo leader locale, Enrico Zappacosta, di eleggere due consiglieri comunali che oggi hanno un peso altissimo sia all’interno del partito che nella coalizione stessa. Il legame che Lega Zappacosta con Vitali ha fatto e sta facendo la differenza.
Un discorso va fatto anche per Forza Italia. Civitavecchia è diventato il vero baluardo di quel partito gigantesco costruito dal nulla da Silvio Berlusconi. Roberto D’Ottavio ha giocato bene le sue carte. Ha pacificato gli animi e messo in piedi una squadra che ha fatto uscire i primi due eletti con oltre novecento preferenze. Roba da far impallidire chiunque (fermo restando che gli altri ne hanno prese una caterba di preferenze). L’uomo delle trattative è un “vecchio” volpone della politica, Sandro De Paolis. E’ lui che presiede alle riunioni ed è lui che fa valere, numeri alla mano, la forza degli azzurri.
Insomma, alla fine la quadra si troverà e siamo convinti che tutti rimarranno soddisfatti delle scelte che saranno adottate; anche perché Massimiliano Grasso (gioco forza) ha il diritto sacrosanto di veder rispettato un accordo siglato, in tempi non sospetti, quando decise di fare un passo indietro (come Zappacosta) per il bene della coalizione.