L’assemblea della Fiom Cgil e della Uilm-Uil ha votato all’unanimità per lo stato d’agitazione dei lavoratori. Venerdì presidio davanti ai cancelli di Torre Valdaliga e altre 8 ore di sciopero. Nel documento assembleare chiesto un incontro con il Governo e Regione
CIVITAVECCHIA – Si è conclusa l’assemblea dei lavoratori e le società sub appaltanti dei metalmeccanici di Torre Valdaliga Nord convocata dalla Fiom Cgil.
Le parole dei vertici dell’Enel non hanno convinto, non convincono i lavoratori. Sarà scontro su tutti i fronti. Si comincia domani con lo sciopero indetto di 8 ore dei lavoratori del comparto metalmeccanico.
La conversione della centrale, oggi alimentata a carbone e in un prossimo quanto indefinibile futuro a gas ha molti lati oscuri.
Le ditte, di fatto, hanno già iniziato a mettere in mobilità il personale ma, a breve, inizieranno i licenziamenti. Sono a rischio duemila posti di lavoro e la chiusura, se non il fallimento, di storiche imprese cittadine.
Un braccio di ferro che porta alla luce tutte le criticità già denunciate dal sindaco appena insediato Ernesto Tedesco.
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