Roma – Venerdì 19 luglio su Rai 1 riparte Overland, l’avventura più amata della televisione dal 1995 a oggi. Giunta alla 20° stagione, torna in Africa con 8 puntate in seconda serata. Partendo dall’Italia, transita via terra tra le insidie delle Nazioni nella zona occidentale dell’Africa subsahariana quali Senegal, Guinea, Sierra Leone, Costa d’Avorio, Nigeria. Raccontando per immagini il tormentato presente di territori difficili ma dalla bellezza unica al mondo, densi di storia, cultura e umanità. Il documentario di viaggio televisivo è raccontato da Beppe e Filippo Tenti, padre e figlio tra i più amati nella storia televisiva d’avventura, che si alterneranno alla guida del convoglio arancione di questa complessa e delicata missione.
Overland 20 è un lungo, emozionante viaggio di circa 9 mesi sulle rotte tra le più pericolose, dove proliferano drammi, diatribe politiche nazionali e internazionali, criminalità, traffico di esseri umani e morte. Un viaggio complesso e rischioso, ripagato dai meravigliosi paesaggi incontaminati e dal contatto con le popolazioni più autentiche e sperdute.
Il team composto principalmente da membri del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e Carabinieri affronta un itinerario di 45.000 km, complesso per stato delle strade – spesso nemmeno esistenti – e situazioni geo-politiche estremamente delicate: scorte armate, attentati, insurrezioni, guerriglie, chiusura delle frontiere.
Dal fascino del deserto del Sahara all’immensa savana, fino alla foresta tropicale del Golfo di Guinea: nel più puro stile di Overland, il diario di viaggio on the road ci fa conoscere da vicino le genti e le loro usanze, tradizioni, riti religiosi come il più cruento voodoo in Nigeria.
Visitiamo diverse nazioni estremamente povere e mal governate, terreno fertile per le numerose fazioni terroristiche di matrice islamica, dall’Isis a Boko Haram. Paesi che non conoscono la pace da decenni, vittime di continui massacri. È l’occasione per ricordare la storia della schiavitù: dalla più antica tratta degli schiavi tra il XVI e il XIX secolo che dal cuore dell’Africa vide milioni di africani deportati verso l’America passando per i Paesi costieri occidentali, che visitiamo uno ad uno. Alle più attuali condizioni di schiavitù, per quanto illegale, ancora vigente in alcune zone come la Mauritania. E come in ogni Overland che si rispetti, diamo il nostro contributo solidale accompagnando nelle zone più isolate il progetto CinemArena dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in associazione con l’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni).