CIVITAVECCHIA – Il destino dei metalmeccanici continua a rimanere appeso a un filo. Non si ferma infatti la protesta a Tvn, che vede in prima linea i lavoratori della Armeni, in apprensione da giorni per una procedura di licenziamento già aperta nei loro confronti. Alcune commesse legate alla centrale sono già state perse, per altre si attendono risposte, ma di fronte a tempi così lunghi l’azienda ha scelto la strada peggiore, quella più drastica, quella dei tagli al personale.
Giovedì i sindacati incontreranno la Armeni, ma la situazione per i metalmeccanici si fa davvero difficile, soprattutto alla luce delle ‘‘non risposte’’ arrivate fino a questo momento dall’Enel. Proprio oggi altri metalmeccanici della Mosis, scaduto il contratto a tempo determinato, sono stati licenziati. E alla base le motivazioni sono sempre le stesse.
«Lo sblocco delle commesse vale per tutti – dichiara il sindacalista della Fiom-Cgil Giuseppe Casafina – ma soprattutto per i lavoratori Armeni.
Quello che sta accadendo oggi è l’antipasto di un pranzo che ci verrà servito e che saremo obbligati a consumare molto presto – prosegue – venerdì al tavolo del lavoro abbiamo chiesto ad Enel delle soluzioni. Due cose in particolare: soluzioni immediate per chi sta perdendo il lavoro e un piano di manutenzioni strutturato per garantire sicurezza all’impianto di Tvn; questo servirà per il dopo carbone». Il sindacalista non ci gira intorno: «Enel ha confermato la volontà di realizzare un impianto a gas al posto di quello a carbone – ha chiarito – solo questo basterà a creare centinaia di disoccupati.
Un’azienda che non arriva con una soluzione, ma solo con la disponibilità a ragionare, non dà alcuna garanzia. È lo stesso atteggiamento dei mesi scorsi, ma la situazione è cambiata in peggio». Lo sciopero rimarrà in piedi e riguarderà gli straordinari e le reperibilità .
I metalmeccanici continuano a sfidare il caldo e le decisioni piovute dall’alto per difendere il loro posto di lavoro e a breve dovrebbe tenersi un incontro al ministero per discutere dell’intera vicenda, a partire dal piano di riconversione di Tvn.
«Il piano va discusso con i lavoratori, con le istituzioni e con la cittadinanza – conclude Casafina – procedendo su questa strada i metalmeccanici non avranno futuro. Presto avremo centinaia di disoccupati».