Nuova svolta nell’indagine sul caso relativo alla morte di Marco Vannini. Intanto è stato ascoltato anche il maresciallo della GdF Giovanni Bentivoglio
CIVITAVECCHIA – La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha acquisito il telefono cellulare dell’ex comandante della stazione dei carabinieri di Ladispoli Roberto Izzo. E’ la nuova svolta nell’indagine sul caso relativo alla morte di Marco Vannini, aperta dalla magistratura inquirente locale dopo che il “pioniere”, al secolo Davide Vannicola, ha rivelato che lo stesso Izzo gli ha confidato che a sparare a Marco Vannini non era stato Antonio Ciontoli, bensì suo figlio Federico.
Rivelazione che ha dato il via a questa nuova indagine condotta dal procuratore capo Andrea Vardaro e dal sostituto Roberto Savelli e che vede già indagato lo stesso Izzo. L’altro giorno una serie di carabinieri di Roma si sono presentati a casa di Izzo ed hanno prelevato il suo cellulare.
Con ogni probabilità la Procura vuol verificare che la notte in cui venne assassinato Marco Vannini, davvero intercorse una sola chiamata tra Izzo e Ciontoli, all’una e 18 minuti, come entrambi hanno sempre sostenuto.
Ma non è questa l’unica novità dell’inchiesta. Sempre nei giorni scorsi è stato sentito anche un altro sottufficiale, questi però della Guardia di Finanza e che per molti anni è stato anche elemento importante della polizia giudiziaria della stessa Procura di Civitavecchia, il maresciallo della Finanza Giovanni Bentivoglio.
Quest’ultimo è amico di Vannicola e lo stesso “pioniere” avrebbe raccontato anche a Bentivoglio quanto gli aveva confidato Izzo. Se il sottufficiale delle Fiamme Gialle abbia o meno confermato quanto detto da Vannicola però non è dato sapere, perché l’intera indagine è stata secretata dalla Procura.