La Cariciv è ormai un far west. E’ in corso una “spietata” caccia ai cattivi… da parte dei cattivi
CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo da Fabio Angeloni : La Cariciv è ormai un far west. E’ in corso una “spietata” caccia ai cattivi… da parte dei cattivi.
Non è mai troppo tardi? Questa volta sì. Il crack della Fondazione Cariciv è avvenuto tra il 2014 e il 2016 e la truffa Svizzera – costata 19 milioni di euro – è solo un capitolo.
In quel periodo, infatti, in Cariciv succede ben altro. La Fondazione brucia 14,3 milioni di capitale in una gestione scellerata e clientelare: 6,6 milioni di erogazioni alle associazioni amiche, oltre 4 milioni al Mecenate TV e 3 milioni di costi vivi, perché in quegli anni vertici e consulenti costano 1,5 milioni e tra i sette impiegato c’è persino un inutilissimo direttore generale.
Oggi, dei 50 milioni pagati dal San Paolo Torino in cambio degli sportelli non resta traccia: 2013, il San Paolo versa i primi 25 milioni e il capitale sale a 38,1.
Nel 2014 fa appena in tempo a raggiungere 58,3 milioni, l’anno dopo ne sono rimasti solo 28.
A parte la truffa da 19 milioni, una scriteriata gestione attinge a piene mani al capitale della fondazione anziché limitarsi a gestire i soli interessi. Ricordo una vivace conferenza stampa a giugno 2017 per chiedere, numeri alla mano, l’azzeramento dei vertici e l’avvio di una azione di responsabilità contro i responsabili della Cariciv.
In questi anni nessuno si muove.
In questi ultimi mesi ancora tutto fermo. Alla designazione di un nome scomodo (il mio) da parte del sindaco Tidei per l’Organo di indirizzo, gli attuali vertici minacciano le dimissioni di massa.
Avevo solo chiesto l’immediato avvio dell’azione di responsabilità a 360 gradi su tutte le attività di quegli anni e non solo sulla truffa. Nei western prima o poi arriva la cavalleria e di fatti agli inizi del mese sono arrivati gli ispettori del MEF che hanno dettato la sua ricetta. O l’azione di responsabilità o tutti a casa.
Così oggi la presidente Saracco (fedelissimissima dell’ex) tenta di salvare la poltrona e promuove la famigerata azione di responsabilità facendosela votare dall’organismo di indirizzo e varando l’operazione “Facciamoci del male, ma poco poco”, giusto per dire al Mef che noi non siamo quelli di ieri.
Perché a volte, ed è questo il caso, all’arrivo della cavalleria i cattivi si travestono in buoni, i lupi in agnelli, e sono pronti a rinnegare qualsiasi passato, qualsiasi amicizia, qualsiasi favore ricevuto.
Pessimo, pessimo western tipo “Cow boys & Aliens” dove i conti si regolano anche contro chi è ormai di un altro mondo, prendendosela con gli eredi.
Non sarebbe stato meglio un bel “Tutti a casa”?