Montecchio – Laura Chirica, 17 anni, frequentava l’istituto alberghiero a Orvieto e desiderava diventare una chef. Il giorno di San Valentino del 2017 salta la scuola e non rientra a casa. Poche ore dopo cade dal settimo piano di un palazzo del quartiere Nomentano a Roma in circostanze misteriose. Morirà in ospedale. La madre ricorda quel maledetto giorno, quando non l’ha vista scendere dal pullman e si è preoccupata perché non rispondeva al telefono. A un’amica aveva detto che sarebbe rientrata entro le 14 dopo aver fatto una cosa importante. Da Orvieto aveva preso un treno per Roma Tiburtina, per poi salire al settimo piano del palazzo in via Agrigento, lo stesso nella cui intercapedine è stata trovata in fin di vita.
La famiglia non ha mai creduto alla tesi del suicidio, ma che invece qualcuno l’abbia spinta. Tesi sostenuta anche dall’avvocato: «Qualcuno ha incontrato Laura in quel famoso palazzo e per qualche verso si è verificato questo evento. Ci sono una serie di elementi che meritano di essere approfonditi, anche l’autopsia non ci fornisce tutte le risposte».
«Il giorno prima mi ha fatto vedere un borsellino pieno di soldi, c’erano 700 euro», la verità choc di un suo amico. Altra sconcertante scoperta, il fatto che la ragazza e altri minorenni venissero utilizzati come corrieri di spaccio di hashish. Per chi erano quei soldi? La vittima poco prima della tragedia avrebbe dato quel denaro ad un giovane di Montefiascone in cambio di hashish. E’ stato lui l’ultimo a vederla in vita? Il minore è finito ora sotto processo, per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti con l’aggravante della minore età. La prossima udienza si svolgerà l’8 gennaio 2020.