È una giornata decisiva per il caso Ragusa. La Cassazione è chiamata oggi a esprimersi in via definitiva su Antonio Logli, condannato a 20 anni di reclusione in primo e secondo grado, con l’accusa di omicidio volontario e distruzione di cadavere. Atteso in serata il pronunciamento della Suprema Corte. Intorno alle 5 i giudici si sono riuniti in camera di consiglio. Durante la requisitoria il Procuratore generale della Cassazione, Luigi Birritteri, ha chiesto la conferma della condanna per Logli. L’uomo è il marito di Roberta Ragusa, la donna scomparsa il 14 gennaio 2012 a Gello San Giuliano, in provincia di Pisa. Nel caso che la Cassazione confermi la condanna, Logli non si farà arrestare davanti ai figli e agli anziani genitori. È pronto a consegnarsi ai carabinieri in un luogo concordato e andare in carcere evitando la pletora di telecamere e fotografi che dalla mattina stazioneranno davanti all’abitazione in via Dini a Gello. Almeno questa è l’ipotesi a cui sta lavorando il legale Roberto Cavani d’intesa con il suo cliente, nel caso in cui il ricorso contro la condanna a 20 anni dovesse essere respinto dalla Cassazione. Secondo gli inquirenti, Roberta Ragusa viene uccisa al culmine di un litigio quando, udendo una telefonata del marito in soffitta, capisce che ha un’amante e che si trattava di Sara Calzolaio, di vent’anni più giovane di Logli, in casa fin da ragazzina come baby sitter dei figli della coppia e poi collaboratrice dell’autoscuola di famiglia. Roberta Ragusa esce di casa in pigiama. Il marito, secondo la ricostruzione dell’accusa, la raggiunge in una via vicina, l’aggredisce e la uccide, ne occulta il corpo e la mattina dopo ne denuncia la scomparsa. Logli contesta questa ricostruzione, affermando di essere andato a dormire poco prima di mezzanotte e di essersi accorto solo il mattino dopo che la moglie non c’era. A smentirlo ci sono, però, almeno due testimoni, che hanno riferito di averlo visto in giro quella notte e di averlo sentito litigare con una donna, oltre alla lunga telefonata notturna con Sara. Logli, dipendente comunale, è in ferie dal lavoro da alcuni giorni e aspetterà la sentenza insieme ai due figli, Daniele e Alessia, che lo sostengono nella sua innocenza, e all’ex amante e ora nuova compagna di vita, Sara Calzolaio. I suoi difensori, Roberto Cavani e Saverio Sergiampietri, ritengono che la procura “abbia sempre indagato in un’unica direzione scartando qualunque altra ipotesi a priori”.