Roma – I dati, sia pur provvisori, diffusi dall’Istat sull’andamento delle presenze (pernottamenti) nelle imprese turistiche, riferiti al primo trimestre del 2019, sono preoccupanti: a confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, c’è sensibile riduzione, sia complessiva (-2%), sia per quanto riguarda gli italiani (-1%), sia soprattutto per quanto riguarda gli stranieri (-5%). Si consideri che il primo trimestre ha “pesato” nel 2018 per circa il 13% delle presenze annuali.
Di segno opposto, per lo stesso periodo, sono i rilevamenti della Banca d’Italia alle frontiere sui pernottamenti previsti dai turisti stranieri che entrano in Italia, a prescindere dal tipo di sistemazione alloggiativa: crescono, rispetto allo stesso periodo del 2018, del 5,4%. In questo caso, l’incidenza del primo trimestre sull’intero anno è stata, nel 2018, del 5%.
Cosa “spiegano” questi numeri? Che i turisti stranieri “dormono” sempre più in strutture ricettive “informali” (camere e appartamenti privati), promosse e intermediate soprattutto da grandi portali web multinazionali specializzati, e sempre meno nelle imprese turistiche (alberghiere ed extralberghiere).
Resta il fatto che, manifestandosi diffusamente questa tendenza già da diverso tempo, è la prima volta, negli ultimi cinque anni, che le presenze nelle imprese turistiche segnano, pur limitatamente al primo trimestre dell’anno, un importante ridimensionamento.
Quali le cause? Alcuni invocano le avverse condizioni meteorologiche; altri la migliorata situazione politica e di sicurezza in altre mete turistiche (soprattutto nordafricane) concorrenti nell’Area Mediterranea.
“Ascoltiamo – dichiara Mario Pusceddu, presidente dell’ Istituto Italiano per lo Sviluppo Rurale e l’Agriturismo (ISVRA) – tour operator internazionali e imprese turistiche nostre associate: tutti registrano contrazioni della domanda e una abbreviazione della durata dei soggiorni. La promozione turistica dell’Italia va migliorata nei mezzi e nei contenuti. Occorrono incentivi per i turisti stranieri, visto che viaggiare in Italia è sempre più costoso rispetto alla concorrenza. Dalla nuova governance del turismo, trasferita al Ministero delle politiche agricole, aspettiamo finalmente iniziative forti e innovative”.