Conferenza stampa del movimento civico sui grandi temi della città: ospedale, stazione, Spinicci, Università Agraria
TARQUINIA – Una riunione per fare il punto della situazione dopo il primo consiglio comunale e dopo la campagna elettorale. È quella tenuta stamane dal comitato civico del consigliere comunale Maurizio Sandro Conversini che è entrato nel vivo delle questioni più importanti che interessano il Comune di Tarquinia. Al suo fianco, come sempre, Piero Rosati, Roberto Sacconi, Massimiliano Bagaglia, Luigi Caria e Arianna Centini. Sul piatto tanta carne al fuoco, dall’ospedale (quale futuro?) alla stazione ferroviaria (i problemi non ancora risolti), a Sant’Agostino, Spinicci, Università Agraria (verso un nuovo statuto), Trasversale e Biogas. Tutte tematiche che continuano a tenere alto il dibattito cittadino.
OSPEDALE. “In consiglio comunale avevo sollevato dei problemi: – ha esordito Conversini – ho parlato del problema dell’ospedale: non si può andare avanti così; Rinaldo Capoccia ha fatto sapere che serve il personale, e che lui si sta sacrificando pur essendo in convalescenza, è infatti costretto ad andare a lavorare perché non c’è un medico radiologo in grado di leggere lastre e altro.
La stessa cosa mi sembra stia accadendo ad Ortopedia: un assistente è deceduto ed era il braccio destro che aveva il dottor Selvaggini. Quindi non ci sono medici. Dal 22 giugno, giorno del consiglio comunale, ad oggi non sappiamo cosa sia accaduto.
Vogliamo rimettere sul tavolo tutte le questioni che non solo c’erano in campagna elettorale ma che continuano a persistere. Il nostro comitato, secondo il principio tra la gente, con la gente e per la gente, ha posto tutta una serie di problematiche che continuano ad essere importanti per la popolazione”.
STAZIONE . L’elenco è lungo. “C’è anche il problema della stazione – ricorda Conversini – rimasto tale e quale, non è cambiato niente. Tutto è fermo.
La perdita d’acqua, abbiamo saputo, dipende da una rottura della conduttura della stazione ed è un anno che perde. Io mi auguro che sia della stazione e che paghino le Fs, perché se è acqua nostra, quella non la pagherà nessuno.
Lì in pratica esce quasi un litro di acqua al minuto. In campagna elettorale abbiamo scritto quattro importanti lettere, tra le quali quella alle Ferrovie dello Stato per sollecitare un intervento alla stazione di Tarquinia, dove i bagni sono ancora chiusi e l’ascensore non funziona; e abbiamo scritto alla Regione Lazio per capire cosa intendono fare del nostro ospedale”.
SANT’AGOSTINO. Nella carrellata anche e soprattutto la questione pinete. “Abbiamo anche scritto una lettera all’Arsial -aggiunge Conversini – per mettere a posto e togliere le incongruenze, o per proporre, in alternativa di darci gratis le strade, così come sono, ma anche le proprietà, tenendo per loro la sola zona sperimentale.
Ad esempio, a Sant’Agostino il Comune sta operando nella zona retrostante gli stabilimenti balneari: ebbene lì c’è un grosso problema di pericolo e di usufruire del mare, ed è rappresentato proprio dalla pineta che è di proprietà dell’Arsial”.
In proposito, giova ricordare, che il sindaco Giulivi ha già preso contatto con l’Arsial con l’intento proprio di acquisire, come Comune, l’intera pineta. Prospettiva che Conversini condivide in pieno: “Per un periodo – dice il consigliere comunale d’opposizione – la pineta venne donata al Comune ma, dopo un anno, venne ripresa. È giusto, secondo noi, che quella pineta torni al Comune di Tarquinia e che il Comune ci faccia lavorare giovani del territorio”. “L’area, infatti, può ospitare gente e bagnanti – aggiunge Conversini – certamente serve metterla in sicurezza e servono cassonetti.
Ma trovando qualcuno che operi lì, come ad esempio una cooperativa del territorio specializzata su problemi di spiagge e pinete, facciamo lavorare persone e al contempo diamo un servizio. Ad esempio a Sant’Agostino la pineta crea problemi di sicurezza: i bagnanti vanno lì a fare pic-nic, bisogna quindi prevedere dei bagni chimici, anche per porre fine alle lamentele dei residenti”.
Obiettivi, per la verità, che non si discostano di molto dal progetto Giulivi. Conversini plaude alla decisione del sindaco che, dopo più di dieci anni di abbandono da parte delle amministrazioni, ha deciso di risistemare il retrospiaggia (“quegli arenili e tutta quella sabbia che era andata a coprire la strada”), non condividendo invece l’entrata in vigore dei parcheggi a pagamento: “Poteva aspettare”. Di certo, però, condivide l’obiettivo di giungere al più presto ad una regolamentazione sulla zona: “Sant’Agostino non ha fogne – per esempio – Le strutture prendono l’acqua dal Comune di Civitavecchia e la pagano a Civitavecchia, ma lì le fogne non ci sono e ci sono tutti scarichi abusivi. Tarquinia e Civitavecchia si possono però mettere d’accordo per far arrivare la fognatura dalla Madonnina: si fa arrivare la fogna fino a Sant’Agostino.
I soldi li prende poi il Comune di Tarquinia che poi li rigira a Civitavecchia. Ci sono già delle partite di giro con gli acquedotti, per cui, secondo me, è una soluzione possibile”.
“In campagna elettorale abbiamo scritto all’Arsial per la questione delle proprietà Arsial che a Tarquinia sono tante – dalle pinete; all’ex conservificio; parte della Cantina; e terreni anche a Marina Velca. Abbiamo scritto al Comune perché l’Arsial sta facendo le stime di tutte queste proprietà. Quindi riteniamo che vogliano procedere con la vendita. E noi invitiamo il Comune ad attivarsi e a chiamare l’Arsial per acquisire tutto. Si tengano il centro sperimentale e cedano tutto il resto al Comune. D’altronde abbiamo un tesorone, e non più un tesoretto, quasi 19 milioni liberi, quindi parecchie iniziative, come la strada che va a Sant’Agostino, come pure il polo scolastico, sono opere che si possono realizzare”.
“Chiediamo che la pubblica amministrazione intervenga quanto prima affinché sventi questo tentativo di vendita – aggiunge Rosati -. La difesa del territorio era infatti uno dei nostri temi della campagna elettorale”.
LE PROPRIETA’ DEL MINISTERO DELLA DIFESA. Acquisire le proprietà è del Ministero della Difesa è il sollecito del Movimento civico. “Al tempo di Mazzola – spiega Conversini – ci fu una legge particolare sulle proprietà della Difesa non in uso e il Comune chiese l’aeroporto, il centro chimico e il poligono di Sant’Agostino. Ho accertato che quest’ultimo, meno una parte, è stato ceduto al Comune di Tarquinia.
Perché allora non fare una strada di collegamento, e questa era un’idea che tutti possiamo condividere, compresa l’amministrazione attuale.
Passato il Mignone comincia il Poligono e da lì possiamo salire sulla collina e scendere sugli stabilimenti balneari di Sant’Agostino: fare questa struttura sarebbe fondamentale per un più rapido accesso del tarquiniese sia a sinistra sia destra del Mignone, cioè sia a Sant’Agostino sia alle Punta delle Quaglie. E quindi ciò renderebbe possibile utilizzare e magari attrezzare ed aggiornare questi pezzi di spiaggia che oggi sono solo conosciuti da cacciatori, pescatori subacquei e da chi va a fare passeggiate”.
SPINICCI. Parlando di pinete c’è anche la questione Spinicci: “E’ sempre un problema di occupazione”, spiega Conversini. Oltre all’intervento in consiglio comunale, il 22, ho anche mandato una lettera al sindaco Giulivi dicendo che era opportuno che tra il Comune di Tarquinia, il curatore fallimentare e l’Università Agraria prendessero degli accordi per aprire il parcheggio, ma si apra anche il campeggio. Se si apre il solo parcheggio bisogna mandarci l’acqua potabile considerato che nel parcheggio, il sabato e la domenica, ci vanno mille persone minimo.
Quindi c’è da far funzionare i bagni; bisogna mettere la corrente elettrica; ci sono le aree picnic e c’è da far funzionare il depuratore. Bisogna mandare acqua potabile e acqua nei bagni. E l’acqua di queste strutture va al depuratore che sta dentro il campeggio e deve essere acceso.
L’accordo, pertanto, secondo noi, deve essere sia per il parcheggio sia per il campeggio. Anche in questo caso c’è la possibilità di far lavorare gente. Lì già c’era una cooperativa che si occupava delle pulizie ma noi sappiamo che già c’era anche un imprenditore che aveva fatto la proposta sia al curatore fallimentare sia all’Università Agraria per gestire tutto per un anno. Inizialmente l’Agraria e il curatore avevano detto sì, poi però l’Agraria ci ha ripensato e ad oggi li è tutto chiuso: la gente non lavora e non ci va e quanto arrivano turisti e bagnanti è il caos.
Come segnalato anche dalla Polizia locale. Trovano i lucchetti chiusi ma poi vanno dove vogliono. Quindi diciamo che bisogna trovare delle soluzioni che rappresentino anche opportunità di lavoro e un rientro economico per i tarquiniesi”.
TALETE. Sempre alta inoltre l’attenzione sull’acqua: “L’altra questione che abbiamo sollecitato è che noi, come detto il 22 in consiglio, abbiamo aderito al comitato viterbese per l’acqua pubblica per dire basta con la Talete, e abbiamo presentato la bozza di delibera elaborata dal comitato provinciale e l’abbiamo depositata in Comune perché vada in discussione al primo consiglio comunale”.
TRASVERSALE. Sul completamento della superstrada Orte-Civitavecchia la posizione del movimento civico si sposa con la stragrande maggioranza degli schieramenti politici. “Sulla trasversale abbiamo saputo di una riunione in Regione ma non si sa cosa sia stato deciso. Nessuno mi ha saputo di dire niente – afferma Conversini – Nelle lettere che ho inviato al sindaco gli ho detto che noi siamo a disposizione per dargli una mano e che la nostra posizione è di contrarietà al tracciato verde”.
BIOGAS. No del movimento civico anche al biogas: “Al tempo di Mencarini molti consiglieri avevano votato contro questa ipotesi e spero non si rimangino la parola; noi siamo contrari perché non ci sembra attagliato per risolvere i problemi di una comunità come Tarquinia e poi, anche il luogo, è il meno indicato: a due passi dal Mignone. Se fosse un impianto che serve veramente per le problematiche dei tarquiniesi potrebbe andare alla zona industriale e non certo lì in mezzo agli uliveti, agli orti e ai campi agricoli”.
UNIVERSITA’ AGRARIA. Non è mancato nemmeno un riferimento all’Università Agraria. “L’Università Agraria sta rivedendo lo statuto – ha detto Rosati -: cercheremo di capire cosa stanno facendo e come. Con la nuova legge diventa un ente privato, quindi dovranno rivedere il sistema elettorale, con il nuovo sistema che eleggerà un consiglio di amministrazione come fosse una società vera e propria. Questo percorso secondo noi dovrà richiedere una discussione pubblica. C’è una commissione interna all’Agraria che sta già rimodulando il tutto ma secondo noi non si può affidare questa discussione ad una cerchia così ristretta di persone. Ci auguriamo che diventi una discussione pubblica”.
OBIETTIVI POLITICI. “Siamo pronti a fare le nostre battaglie sugli impegni presi in campagna elettorale – spiega infine Piero Rosati – Ed oggi ne diamo la prova. Non ci sfugge il fatto che da soli possiamo arrivare fino ad un certo punto, serve una concertazione, per questo rinnoviamo l’appello alle altre forze di centrosinistra e ai movimenti civici. A settembre faremo un’assemblea con i nostri sostenitori ed elettori con la quale sonderemo l’opportunità di costituirci come realtà politica a tutti gli effetti; una realtà ufficiale. Nasce la necessità di costruire un fronte ed un percorso che si prepari alle prossime elezioni tra 5 anni. Per questo lanciamo un appello alle forze politiche di sinistra e di centro e ai movimenti civici di riferimento per iniziare un dialogo ed un percorso per costruire l’alternativa tra cinque anni. L’appello è rivolto a Pd, M5S, Movimento per il diritto alla mobilità, alla Primavera per Tarquinia, alle forze moderate rimaste fuori dalla competizione. Li contatteremo per costruire una piattaforma politica, fermo restando la nostra personale attività”.