CIVITAVECCHIA – “Il Tar del Lazio con la recente sentenza ha annullato i nostri provvedimenti che andavano a regolamentare il servizio di navettamento crocieristico nell’ambito portuale sulla base dell’erroneo convincimento che l’area di “Largo della Pace”, in quanto esterna alla recinzione portuale, fosse da considerare area urbana”.
E’ l’attacco di una lunga nota dell’Autorità Portuale che, preannunciando ricorso contro la decisione del Tribunale Amministrativo, sottolinea che l’area di Largo della Pace non è comunale, ma del demanio marittimo e quindi è di sua piena competenza, rientrando tra l’altro nell’ambito e nell’assetto complessivo del porto disciplinati dal vigente Piano Regolatore Portuale.
Secondo Molo Vespucci, nella sentenza del Tar non si ravvede quanto vorrebbe far intendere la ricorrente Medov con riferimento alla illegittimità del servizio attualmente svolto dalla concessionaria Port Mobility.
Per l’Autorità Portuale quel servizio è assolutamente legittimo, essendo stato classificato fin dal 2005, al momento della prima concessione, tra i Servizi di Interesse Economico Generale la cui disciplina rientra pienamente nelle competenze che la legge attribuisce all’ente e peraltro non può essere considerato in alcun modo un servizio di linea e men che meno comunale, non essendo stabiliti orari e frequenze, che variano quotidianamente in funzione degli accosti delle navi da crociera.
Per l’Authority, peraltro, l’interpretazione del Tar avrebbe comunque come diretta conseguenza che anche analogo servizio svolto da altri soggetti e volto a collegare l’ambito portuale con l’area urbana si configurerebbe come trasporto pubblico locale comunale e se destinato alla stazione, sarebbe in aperta concorrenza con il servizio attualmente svolto da Csp, che collega Largo della Pace proprio alla stazione.
Molo Vespucci ricorda inoltre che l’attuale destinazione ed utilizzo del nodo di scambio di Largo della Pace sono stati oggetto di un’apposita conferenza di servizi conclusasi a giugno 2017, successiva ad un protocollo d’intesa con il Comune e su invito della Prefettura.
A quella conferenza di servizi, peraltro, parteciparono tutte le amministrazioni e le Forze dell’Ordine preposte alla sicurezza dell’ambito portuale, “proprio per la rilevanza del tema legato alla mobilità dei crocieristi, che involve aspetti di ordine pubblico, di sicurezza, anche stradale, e ambientali, per cui una sua deregolamentazione avrebbe un impatto devastante in termini di sicurezza dell’ambito portuale e periportuale cittadino, che sicuramente sfuggono alla società Medov nella confliggente logica privatistica di cui è portatrice”.
In ultimo, l’Authority comunica che i provvedimenti oggetto di annullamento da parte del Tar avevano un carattere di transitorietà e che a breve saranno attivati, con l’urgenza del caso, tavoli istituzionali con le altre amministrazioni, in particolare con l’amministrazione comunale e le Forze dell’Ordine preposte alla sicurezza e alla regolamentazione dell’ambito portuale e cittadino, per discutere la proposta di soluzione tecnico/amministrativa atta a risolvere in maniera definitiva le problematiche di mobilità interne al porto.